CODAZZI, Agostino
Nacque a Lugo (Ravenna) il 12 luglio 1793 da Domenico e Costanza Bartolotti, entrambi lughesi. Pare abbia avuto sei fratelli, ma si hanno notizie solo della sorella Giovanna o Giannetta, più anziana di cinque anni, che, dopo un matrimonio infelice con il dottor Dall'Olio, raggiunse il C. in Venezuela, dove morì tre anni dopo di lui.
All'età di 17 anni, dopo aver frequentato a Bologna la scuola militare del dipartimento del Reno, chiese di essere arruolato come volontario nel reggimento comandato dal maggiore P. D. Armandi; fu avviato al deposito di Pavia, per completare gli studi. Nel 1813, dopo aver raggiunto il grado di maresciallo, il C. partecipò alle battaglie di Königswarts, di Bautzen, di Dennewitz, di Jüterbog, di Lipsia e di Hanau, e, nel 1814, dopo essere entrato nello Stato Maggiore del suo vecchio comandante Armandi, prese parte alla battaglia di Mantova.
Allo sfasciarsi dell'Impero napoleonico il C. ritornò a Lugo nella casa paterna, lasciata però ben presto per entrare al servizio di lord W. Bentinck, il quale assoldava truppe per abbattere le ultime resistenze napoleoniche. Quando, dopo il 1815, questo corpo militare venne sciolto, il C. si imbarcò alla volta dell'Oriente; naufragata la nave all'altezza delle isole Ionie, fu costretto a rimanere per alcuni mesi ad Itaca, dove, per poter vivere, fece l'imbianchino. Raggiunta in seguito Costantinopoli, dove si adattò ad ogni genere di lavoro, vi conobbe il capitano Costante Ferrari di Reggio Emilia, assieme al quale attraversò la Grecia, la Moldavia, la Valacchia, la Prussia, la Russia, la Polonia e la Danimarca, per giungere infine in Olanda, da dove i due salparono alla volta dell'America meridionale, partecipando per tre anni alle guerre di indipendenza promosse da Simón Bolivar.
Rientrato in Italia all'inizio del 1823, comprò una tenuta nel comune di Massalombarda (Bologna), ma, avendo perso ben presto quasi tutti i suoi beni, nella primavera del 1826 decise di ritornare nell'America latina. Il vicepresidente della Repubblica colombiana lo nominò colonnello, affidandogli la riorganizzazione militare di quel territorio, per provvedere alla quale il C. attese alla compilazione della carta topografica, presentando al governo un nuovo piano di difesa da lui ideato. Nel 1829 gli venne affidata la misurazione e la compilazione della carta geografica di tutta la provincia Zulia, assegnata proprio allora alla Repubblica del Venezuela, il cui neopresidente J. A. Páez chiamò il C. a far parte del corpo di Stato Maggiore, incaricandolo della compilazione di un repertorio statistico e d'un atlante di tutte le province venezuelane. Il C. terminò questo lavoro nel 1839 (nel 1840 si recò a Parigi per farlo pubblicare), dopo averlo interrotto più volte per partecipare a diverse campagne militari.
E 24 apr. 1834 aveva, nel frattempo, sposato, a Valencia, donna Aracoeli Fernández de la Hoz, figlia del nobile spagnolo, ex governatore di Cumana Lorenzo Fernández de la Hoz y Truela, dalla quale ebbe otto figli, quattro maschi e quattro femmine.
Sempre in quegli anni venne anche incaricato dal governo del Venezuela di promuovere l'immigrazione tedesca. Dopo essersi recato in Germania, approdò a La Guayra con trecentocinquantotto emigrati, che dislocò nella regione di Aragua, fondando la colonia di Tobar, dal nome di colui che gli offrì i territori necessari per realizzare il progetto.
Nel 1846 ricevette dal presidente della Repubblica venezuelana, C. Soublette, l'incarico di governatore della provincia di Barinas, situata ai limiti meridionali dello Stato, che si era ribellata al governo centrale.
L'anno dopo, scoppiata in Venezuela una guerra civile dopo l'elezione a presidente di J. T. Monagas, il C. si rifugiò con la famiglia a Santa Fé di Bogotá, capitale della Nuova Granada, dove il presidente colombiano, generale T. C. Mosquera, lo nominò ispettore del collegio militare cittadino, riconoscendogli il grado di luogotenente colonnello presso il genio e ponendolo a disposizione del ministero per quei lavori pubblici che il governo ritenesse opportuno assegnargli. Venne infatti incaricato subito di un lavoro geografico-statistico assai simile a quello che aveva compiuto in Venezuela ed alla realizzazione del quale egli attese ininterrottamente dal 1850 al 1854, quando, essendo scoppiata una guerra civile, venne nominato capo di Stato Maggiore: negli otto mesi di guerra si distinse in numerose occasioni per il suo valore e il 2 dic. 1854, in occasione di un massiccio attacco contro Bogotà, si meritò il grado di generale.
Terminata la guerra, il C. tornò ai suoi lavori scientifici e nel 1858 presentò le mappe corografiche di tutte le province della Nuova Granada, ad eccezione di quelle del Basso Magdalena. Per completare l'opera, si propose di visitare la Sierra Nevada, dove si recò nel 1859 e dove, all'età di sessantasei anni, il 7 febbraio morì nel villaggio di Espiritu Santo, oggi denominato Codazzi.
Il suo corpo fu in seguito, portato a Bogotá e sepolto nella chiesa di S. Juan de Dios: la moglie fece poi traslare i resti nella cattedrale di Valencia, da dove, per intervento del governo venezuelano, furono successivamente trasferiti nel Pantheon di Caracas, dove attualmente riposano assieme a quelli di Simón Bolivar.
L'attività del C. nell'America latina fu particolarmente significativa nel campo della cartografia. I primi risultati delle sue indagini compiute a partire dal 1829 nella provincia Zulia vennero da lui sintetizzati nel Prospecto de un planogeneral de Venezuelay dos mapas,uno histórico y otrogeográfico de su territorio, pubblicato a Caracas nel 1839 (un manoscritto contenente la traduzione italiana del Prospecto, effettuata dall'avvocato L. Ferrucci di Lugo, si conserva presso la Biblioteca civica di Forlì).
Da questo primo progetto nacquero l'Atlasfisico y político de laRepública de Venezueladedicado por su autor,el coronel deIngenieros A. Codazzi,al Congreso Costituyentede 1830, pubbl. a Caracas nel 1840 (un compendio di questo Atlas, poiché ne contiene alcune delle carte, e precisamente dalla XI alla XV compresa, si può considerare la Mapa física y politica de laRepública de Venezuela, attribuita pure al C.: rispetto all'Atlas questa Mapa contiene in più soltanto una tavola sinottica delle distanze dei vari capoluoghi dalla capitale di provincia e dalla capitale della repubblica, nonché varie leggende) ed il Resúmen dela geografía de Venezuela, stampato a Parigi nel 1841 dalla casa editrice Thierry-Frères, alle cui dipendenze si trovava allora il celebre incisore tedesco Alexandr Benitz, dopo che il lavoro era stato esaminato dall'Accademia delle scienze di Parigi ed aveva ricevuto gli apprezzamenti lusinghieri di studiosi come l'Arago, il Berthelot ed il Boussingault. Un'edizione italiana di questo Resumen è stata pubblicata a Firenze, presso la tipografia Bettini, nel 1864, a cura di G. Foschini, col titolo Geografia statistica diVenezuela: si tratta di una traduzione piuttosto libera ed ampiamente riassunta nella parte corografica riguardante le tredici province venezuelane.
L'Atlas, di cui il Longhena nell'introduzione alla sua edizione delle Memorie del C. ci ha fornito un'ampia e particolareggiata descrizione, tavola per tavola (diciannove in tutto), ha le dimensioni di circa cm 50 × 70 ed è preceduto da un prologo nel quale l'autore parla delle origini del suo lavoro e dei collaboratori (Tobar, Dellacosta, Baralto, Ramon, Fernández) che contribuirono a completare l'opera. L'ultimo foglio dell'Atlas comprende prospettive e tavole utili a chiarire molti particolari che non erano stati sufficientemente illustrati nelle carte e che offrono la possibilità di raffronti non facili altrimenti a compiersi fra le varie carte poste in fogli diversi.
Le nozioni fornite dall'Atlas sono completate ed illustrate dal Resúmendela geografía de Venezuela, suddiviso in tre parti (geografia fisica, geografia politica e descrizione delle tredici province venezuelane) ed accompagnato da tavole dimostrative e comparative. L'ambiente fisico, le manifestazioni e i prodotti della natura, la vita, le attività ed il profilo sociale e culturale del popolo venezuelano sono stati esaminati e descritti ampiamente dal C. in questo compendio, nel quale sono stati messi a profitto i risultati di otto anni di indagini e di ricerche nel campo della geologia, della etnografia, della storia e dell'archeologia, ricerche integrate da determinazioni astronomiche, barometriche, statistiche e da importantissimi elementi di agricoltura comparata, uniti ad interessanti osservazioni intorno al mondo animale e a quello vegetale, il tutto con un taglio metodologico moderno che rende quest'opera in gran parte ancora valida.
Anche della sua attività di ricerca compiuta in Colombia dopo il 1849, non meno valida ed importante della precedente, il C. ci ha lasciato alcuni scritti piuttosto significativi, come il memoriale dal titolo Resúmen del diario históricodel ejércitodel Atlántico,Istmo y Mompos,llamado despuésejército del Nortepar el jefe delestado major generalcoronel A. Codazzi pubblicato a Bogotà nel 1854, primo abbozzo di una ben più ampia descrizione geografica della Nuova Granada, che il cartografo lughese non portò mai a termine, a causa della sua morte improvvisa, che lo sorprese quando ancora non aveva completato le indagini relative ai due Stati situati lungo le rive del fiume Magdalena e corrispondenti alle antiche province di Cartagena e di Santamaria.
Le carte, i disegni, le descrizioni e tutti gli appunti del C., raccolti, dopo la sua morte, da Manuel Sanclemente ed opportunamente rivisti da Manuel Maria Paz e Manuel Ponce de León, vennero pubblicati a Parigi nel 1864 in due opere distinte: la Carta jeográfica de losEstados Unidos de Columbia,antigua Nueva Granada,construida de orden delGobierno jeneral conarreglo a lostrabajos corográficos deljeneral A. Codazziy a otrosdocum. officiales; e l'Atlasde los Estados Unidosde Columbia,antigua Nueva Granada,que comprende las cartasjeográficas de los estados en que est dividida la república,construidas de orden del Gobierno jeneral con arreglo a los trabajos corográficos del jeneral A. Codazzi y a otros documentos officiales. Allegate, alle due pubblicazioni vennero edite anche una carta generale della Colombia e carte particolari degli Stati, nelle quali pure era evidente l'utilizzazione, peraltro non citata, del materiale raccolto dal Codazzi.
All'opera manoscritta del C., rimasta inedita per la sua morte improvvisa, attinse largamente anche Felipe Perez per la sua Jeografía fisica y politica de los Estados Unidos de Columbia,escrita de orden del Gobierno Jeneral, apparsa in due volumi a Bogotá nel 1863 e nel 1864.
Durante il periodo della sua vita trascorso in Colombia, il C. venne incaricato da quel governo di occuparsi pure del problema, che stava allora particolarmente a cuore alla Francia, all'Inghilterra ed agli Stati Uniti, dell'apertura di un canale interoceanico fra l'Atlantico ed il Pacifico. Unitosi ai rappresentanti ed agli studiosi di quei tre paesi e giunto nella baia di Caledonia (1853), che, assieme a quella di San Plas, era ritenuta allora un punto chiave per l'attuazione di quel progetto, egli appurò, in breve tempo, l'impossibilità di tagliare il canale in tali regioni, e, dopo averne fornito esplicita e documentata motivazione, decise di proseguire l'indagine per conto proprio, percorrendo la provincia di Panama in ogni direzione ed esaminandola rigorosamente. Pervenne alla conclusione che solo in quella zona si sarebbe potuto realizzare quel progetto.
Oltre agli scritti già esaminati, il C. pubblicò pure: Catecismo de la Geografía de Venezuela precedido de unas breves nociones de Geografía General y de Cosmografía, Parigi 180; Esposición que dirijè a la honorable diputación provincial el gubernador de Barinas,coronel A. Codazzi, Caracas 1847; Apuntaciones sobre immigración y coloniz., Bogotà 1850; Geografía física y politica de la provincia de Ocaña, ibid. 1850; Geografía fisica y politica de la Nueva Granada. Provincias de Socorro,Vélez,Tunja y Tunduma, ibid. 1856; Descripción del territorio del Coquetá, ibid. 1857.
Fonti e Bibl.: Presso la Bibl. Trisi di Lugo di Romagna, oltre a ritagli di articoli di giornale e ad estratti da riviste riguardanti la biografia e l'attiv. scientifica del C., si conservano due suoi manoscritti (Cueva del Guacharo e Prospetto del Venezuela), dodici sue lettere autografe inviate a parenti ed amici, una decina di carte delle province e degli Stati sudamericani da lui disegnate, nonché il manoscritto autografo delle sue Memorie autobiogr. relative al periodo compreso fra il 1816 e il 1820, che egli compilò fra il 1825 e il 1826nella tenuta di Serraglio e che vennero edite per la prima volta nel 1930a cura di M. Longhena (Mem. ined. di A. Codazzi, Milano 1930: una nuova edizione di queste Memorie, sempre a cura del Longhena, è stata pubblicata a Milano nel 1960; traduzione spagnola, a cura di M. Vannini de Gerulewicz, Las memorias, Caracas 1970). Cfr. inoltre: S. Berthelot, Rapport sur les travaux géographiques et statistiques executés dans toute l'entendus du territoire de Venezuela par M. le Colonel C., in Bull. de la Société de géographie de Paris, s. 2, XIV (1840), pp. 161-178; C. Ferrari, Memorie postume, Rocca San Casciano 1855, passim; M. Ancizar, Biografía de C., in Mosaico (Bogotá), II (1859), pp. 5 ss. (articolo apparso anche sulla Revista latino-americana [Parigi], II [1874], pp. 378-386); J. M. Samper, Notice biogr. sur M. le Général C., in Bull. de la Société de géographie de Paris, s. 4, XVIII (1859), pp. 49 s.; H. A. Schumacher, A. C. di Lugo, in Boll. della Soc. geograf. ital., s. 2, I (1876), pp. 606-621; Id., Sudamerikanische Studien. Drei Lebens - und Culturbilder Mutis Caldas,C., Berlin 1884, passim (icapitoli dedicati al C. costituiscono la biografia più completa sul cartografo lughese); D. Magnani, Biografia di A. C., Lugo 1880 (fu tradotta anche in spagnolo da Costanza Codazzi e pubbl. a Bogotá nel 1881); Biografía del general A. C. escrita en alemán par H. A. Schumacher y traducida por F. Manrique. Aumentada con notas,documentos y cartas por Costanza Codazzi de Convers, in Boletín de historia y antigüedades (Bogotá), IX (1913-1914), pp. 1-32, 104-128, 160-192, 229-256, 305-320, 374-384, 393-427; C. Bertacchi, In memoria del generale A. C. di Lugo, in Riv. geografica ital., XXVIII (1921), pp. 39-46; A. A. Michieli, Per la biogr. di A. C., ibid., XXX (1923), p. 198; A. Caletti, Il primo cartografo della Colombia e del Venezuela: A. C. di Lugo, in Le Vie d'Italia e della-America Latina, I (1924), pp. 1315-1320; A. Jahn, Discurso pronunciado con motivo de la i naug. en Caracas del busto de C., Caracas 1934; N. Perazzo, Recuerdos de C. in Italia, Ciudad Trujillo 1944; M. A. Veggi Donati, A. C. e la sua opera di esplor. e di cartografo, in L'Universo, XXVIII (1948), pp. 187 ss.; L. A. Acuña, Esbozo biográfico de A. C., in Revista de la Academia de ciencias exactas,físicas y naturales (Bogotá), VIII (1950); D. Ortega Ricaurte, Elogio del general A. C., in Boletín de historia y antigüedades (Bogotá), XXXVII (1950), pp. 482 ss.; F. Caro Molina, De A. C. a Manuel Maria Paz, Calì 1954; N. Perazzo, C. Ferrari,compañero... de C., Caracas 1954; Id., A. C. (1793-1859), Caracas 1956; A. Soriano Lleras, Anécd. y leyendasfamiliares. Datos sobre la familia Codazzi-Fernandez de laHoz, Bogotá 1956; Id., Errores histor. relacion. con C., in Bol. de la Soc. geográfica de Colombia (Bogotá), XVI (1958); Id., El centenario de la muerte de C., in Rivista colombiana italiana (Bogotá), marzo-aprile 1959; Id., Bibliografía sobre C., in Boletín de la Sociedad geográfica de Colombia (Bogotá), XVIII (1960), pp. 203-205; Id., La fecha y el sito del nascimiento de C., ibid., XIX (1961), pp. 69 s.; Centenario de la muerte de C., suppl. al Boletín de la Sociedad geográfica de Colombia, Bogotá 1959; M. Longhena, A. C., viaggiatore nel Venezuela e nella Colombia (1793-1859), in Riv. geogr. ital., LXVI (1959), pp. 1-28; Id., C. Ferrari e A. C., in La Piê, XXXII (1959), pp. 160-65; Id ., A. C. e la sua opera scient., in Boll. d. Soc. geogr. ital., s. 9, I (1960), pp. 289-302; Id., La fam. di A. C., in La Piê, XXXIII (1960), pp. 250-55; Id., Scritti sul C. pubbl. nella Colombia,ibid., XXXIV (1961), pp. 104-107; Id., Inaugurazione a Lugo del busto del C. donato dalla Repubblica di Venezuela,ibid., XXXV (1962), pp. 101 s.; Id., A. C. racconta ai suoi piccoli scolari di Lugo la sua vita, Lugo 1962; P. Vila, C., Humboldt,Caldas precurs. de la geografía moderna, Caracas 1960 (assai utile è il capitolo intitolato, "Aporte para una bibliografía codazziana", pp. 124-142, al quale rimandiamo soprattutto per la consistente bibliografia in lingua spagnola che non abbiamo ritenuto opportuno riportare interamente in questa sede); G. Mondini, A. C., un romagnolo benemerito della Colombia, in La Nuova Antologia, genn. 1961, pp. 134-139; M. Montanari Feggi, Esploratori e viaggiatori ravennati: A. C., in Boll. econ. della Camera di commercio,industria,artigianato e agricoltura di Ravenna, maggio 1968; G. Arrighi, Ricordo di A. C., in La Piê, XLI (1968), pp. 193 ss.