BOCCIARDO, Agostino (Bocciardi, Bocciardy, Bucciardy Augustin)
Nacque intorno al 1729, probabilmente a Genova se, come vuole lo Zani, era fratello di Pasquale. Non sappiamo quando si trasferì a Parigi, dove è documentato per la prima volta il 5 maggio 1760 perché accolto nell'Académie de Saint-Luc (abitava allora in rue St.-Sébastien). Dal 1761 al 1766, insieme con un gruppo di scultori dei "Menus Plaisirs", prese parte ai grandiosi lavori di restauro ed abbellimento al castello di Cramayel-en-Brie, presso Melun: il B. lavorò particolarmente a restaurare i gruppi di sculture del parco e ne esegui alcune nuove in terracotta (Lhuillier). Nel frattempo egli aveva partecipato alle esposizioni di scultura organizzate dall'Académie de St.-Luc, come manifestazioni d'artisti indipendenti, in antagonismo ai Salons ufficiali della potente Académie Royale. Nell'esposizione del 25 agosto del 1762 il B. - il quale compare con la qualifica di "sculpteur adjoint à professeur", - presentò due figure femminili in marmo bianco, di ventidue pollici d'altezza ciascuna (la Voluttà allungata su un drappo, e la Danae che riceve la pioggia d'oro, n. 126 del catalogo), un ritratto in terracotta di uno studioso (n. 127), Donna che raccoglie ciliege, stese su un drappo (n. 128) e, infine, un bozzetto d'Euridice punta da una serpe (n. 129).
Nella seconda edizione della mostra, tenutasi il 25 ag. 1764, troviamo del B. una figura femminile in marmo (n. 113) di ventidue pollici d'altezza, rappresentante una Donna in atto di raccogliere conchiglie sulla riva del mare (J. J. G[uiffrey], Livrets de l'Académie de Saint-Luc à Paris, Paris 1872, pp. 114, 134).
Un atto di matrimonio del 12 apr. 1766 riguardante François-Xavier Isabey, pittore membro dell'Académie de St.-Luc, porta la firma del B. come testimone, qualificato qui "Sculpteur du Roy". Nell'anfiteatro della facoltà di medicina di Parigi è ancor oggi esposto un ritratto in bronzo del medico Jean Astruc firmato, che secondo l'iscrizione fu ordinato dal figlio dell'Astruc nel 1768 (Sterling). Per le nozze del delfino e di Maria Antonietta, il B. figura tra i sedici scultori di una certa notorietà ingaggiati per gli importanti lavori a Versailles. A quell'epoca risulta che il B. aveva già eseguito i disegni per il Cabinet du Roi. I grandiosi lavori per la sala del Teatro di Versailles dovettero protrarsi per circa due anni e terminarono tra il febbraio e l'aprile 1770: dall'entità del compenso ricevuto si può arguire che il B. vi ebbe gran parte. Nella stessa occasione egli disegnò il prezioso cofanetto per gioielli, dono di nozze di Luigi XV a Maria Antonietta (venne disperso all'epoca del Direttorio: per la descrizione vedi G. Bapst, Notes et souvenirs artistiques sur Marie Antoinette, in Gazette des Beaux Arts, X [1893], n. 2, pp. 382-384).
Come scultore dei "Menus Plaisirs", il B. ebbe più volte l'incarico d'eseguire le sculture per i catafalchi innalzati in occasione dei lutti di corte. Eseguì le sculture del catafalco per il funerale (15 maggio 1773) di Carlo Emanuele III di Savoia; l'anno dopo quelle per il funerale del re nell'abbazia di St.-Denis (Mercure de France). In questi anni fu impegnato in altri numerosi lavori: nel 1776 scolpì un piedestallo in marmo per la statua di Luigi XV di G. Coustou collocata nel castello di Ménars (distrutta durante la Rivoluzione: Furcy-Raynaud, pp. 111 s.). Negli anni 1776-77 lavorò per il castello di Pontchartrain (Versailles), eseguendo due grandi caminetti in marmo per il salone e, nel parco, il piedistallo marmoreo per il Ganimede dello scultore Francin (Furcy-Raynaud). Tra il 1777 ed il 1783 ricevette pagamenti per lavori al castello di Bagatelle. Nella guida del Thiéry sono descritte le opere - eseguite molto probabilmente nel 1780, anno in cui venne restaurata, - per la cappella del Collège des Quatre Nations (o Collège Mazarin; attualmente Institut de France) a Parigi: un bassorilievo con S. Luigi che riceve la corona di spine dal patriarca di Gerusalemme, i bassorilievi con i Quattro Evangelisti sui pennacchi della cupola, nonché i fregi sull'archivolto e sulla calotta, che furono distrutti durante la Rivoluzione (Vinck-Vuaflart).
L'ultima notizia che riguarda il B. è del 1790, anno in cui ricevette un pagamento per altre sculture fatte a Versailles. Morì a Parigi il 1º apr. 1797 e suo figlio Antoine, che si definisce scultore, firmò l'atto di morte Hubert).
Fonti e Bibl.: Affiches, annonches et avis divers, Paris 1764, p. 147; Description du mausolée et de la pompe funèbre faite... le 15 mai 1773 Pour... Charles Emmanuel III, in Le Mercure de France, giugno 1773, p. 173; ...le service solennel pour le repos de l'âme du feu Roi...,ibid., settembre 1774, p. 238; Tableau généralde Mm. les maitres peintres... de la Communauté, Paris 1786, p. 49; L. V. Thiéry, Guide des amateurs... à Paris, II Paris 1787, p. 483; P. Zani, Encicl. Metodica... delle Belle Arti, I, 4, Parma 1820, p. 107; Archives du Musée des Monuments français, I, Paris 1883, pp. 305 s.; III, ibid. 1897, pp. 73, 235; A. Jal, Dict. critique de biographie et d'histoire, Paris 1872, p. 233; Th. Lhuillier, Le château de Cramayel en Brie, in Réunion des Sociétés des BeauxArts, Paris 1882, p. 272; P. Fromageot, L'Opéra à Versailles en 1770…, in Versailles Illustré, VI (1900, p. 148; L. de Quellern, Le château de la Bagatelle, Paris 1909, p. 38; M. Furcy-Raynaud, Inventaire des sculptures executées au XVIII siècle pour le direction des bâtiments du Roi, in Archives de l'art français, n. s., XIV (1927), pp. 111 s., 150; C. de Vinck-A. Vuaflart, La Place de l'Institut, Paris 1928, p. 172; Ch. Sterling, L'art à la faculté de Médecine de Paris... (catal.), Paris 1935, pp. 39 s.; G. Hubert, Les sculpteurs italiens en France... 1790-1830, Paris 1964, p. 5 nota 5; S. Lami, Dict. des sculpteurs de l'école française au dix-huitième siècle, Paris 1910, I, p. 71; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, IV. p. 154.