ARGENTI, Agostino
Nobile ferrarese, giureconsulto e rimatore, caro al cardinale Luigi d'Este. Compose, sull'esempio del Beccari, una favola pastorale, dal titolo Lo sfortunato (Venezia 1568), che con gran concorso di pubblico fu rappresentata in Ferrara nel 1567. In versi sciolti, in 5 atti e senza cori, svolge con un dialogo pesante l'intreccio amoroso di tre ninfe e tre pastori, con qualche influsso ariostesco e con qualche ricordo della commedia cinquecentesca. Si considera come uno degli ultimi tentativi drammatici, da cui trarrà vita d'arte il dramma pastorale, che avrà il suo artista nel Tasso, il quale dalla rappresentazione de Lo sfortunato, cui assisté, prese qualche elemento. Si ricordano dell'A. anche le Cavallerie di Ferrara, descrizione delle pubbliche feste e delle solennità celebrate nella corte estense. Morì nel 1576.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Scrittori d'Italia, s. v.