AGOSTA
Il toponimo, di tradizione ininterrotta (Augusta in documenti dal 964) nella zona SO delle Valli di Comacchio (Ferrara), deriva dalla Fossa Augusta fatta scavare da Augusto sfruttando in parte un alveo senescente del Po (Padusa) per collegare la navigazione padana con il nuovo porto militare di Ravenna. Una statio Augusta, evidentemente sulla Fossa, è testimoniata nel IV sec. dalla Tabula Peutingeriana (segm. 5,1) tra le tappe della strada paralitoranea che collegava Ravenпа con Altino (una variante rispetto alla Via Popilia repubblicana).
Sull’Argine d’A. è stata individuata nel 1970 una villa romana, che era sorta sulla Fossa dalla quale traeva la sua ragion d’essere, sfruttando un isolotto di almeno 150 m di diametro, circondato dalla laguna e prospettante a E sulla Fossa stessa. La villa, oggetto di saggi nel 1971 e nel 1973, presentava due principali fasi edilizie; impiantata sullo scorcio del I sec. a.c., durò fino al IV sec. d.c. Sul margine E dell’isolotto è stato scavato un edificio costituito da otto vani, sei allineati da N a S e due disposti sulla testata s, nella quale si aprivano due ingressi. Le testate dell’edificio aggettavano sul prospetto E; і muri erano di tegole livellate con frammenti laterizi. Si sono inoltre individuati altri edifici costruiti in una tecnica più accurata, con pavimentazioni in mattoni o a piastrelle esagonali fittili. La parte signorile della villa non è stata individuata, ma ne forniscono indizio tessere di pavimenti musivi, crustae, due antefisse fittili a protome di divinità fluviale (Eridano?) e un trapezoforo marmoreo a zampa leonina. L’attività più documentata nella villa è la produzione di laterizi, che sfruttava l’argilla alluvionale locale; l’antistante Fossa veniva utilizzata per l’esportazione dei prodotti. La figlina è documentata da elementi di fornace, abbondanti scorie e scarti di lavorazione. La fase più antica spetta alla figlina Pansiana, come indica l’ingente quantità di tegole bollate; a una fase più tarda si riferisce uno scarto di mattone con il bollo Imp(eratoris) An[t(onini) Aug(usti)]. Alle attrezzature della figlina vanno connesse due serie di pilastri in laterizio, relative alle due fasi edilizie della villa; essi dovevano sostenere ampie tettoie, necessarie per essiccare і laterizi. Isolato, c.a m 300 a SO, sorgeva un edificio minore, impiantato sulla sponda destra di un fiume, forse il Vatrenus, che fiancheggiava a О la villa e confluiva poco a N nel Po; questa costruzione, collegata alla villa da uno stretto arginello di tegole, poteva avere una funzione simile a quella dei «cassoni» da pesca della laguna comacchiese. Altre ville sorgevano nella prima età imperiale sulľArgine d’A. (la piu importante al Salto del Lupo) e sul parallelo Argine Fossa di Porto (la più importante al Baro degli Ortazzi).
Bibl.: s. Uggeri Patitucci, II popolamento di età romana nell’antico delta padano, in AttiMemDepFerStPatria, s. III, XI, 1972, pp. 48-50, 84-99; G. Uggeri, Un insediamento romano a carattere industriale, in Musei Ferraresi, Boll.ann., III, 1973, pp. 174-186; id., La romanizzazione dell’antico delta padano, Ferrara 1975, spec. pp. 136-147, 166-168; id., Il popolamento romano, in Insediamenti nel Ferrarese, Firenze 1976, pp. 19-37; id.. Nuovi testi epigrafici dell’antico delta padano, in AeR, n. s., XXII, 1977, pp. 135-137; id.. Insediamenti, viabilità e commerci di età romana nel Ferrarese, in Storia di Ferrara, III, I, Ferrara 1989, pp. 73-76.