Termine filosofico creato da T.H. Huxley (1869 ca.) per indicare l’incapacità del pensiero umano di superare l’ambito della realtà fenomenica e di risolvere i problemi metafisici e religiosi che non sono oggetto di scienza positiva. Da allora con il termine a. si è designata ogni teoria che non neghi assolutamente al pensiero ogni capacità di conoscere il vero (ciò che sarebbe scetticismo), bensì ne limiti la capacità conoscitiva alla sfera ristretta dei fenomeni, pur ammettendo di là da questi una realtà superiore dichiarata inconoscibile. Tipico a. è la filosofia di É. Du Bois-Reymond, quale è enunciata nei Sette enigmi del mondo (1880). L’a. è più o meno implicito in tutte le concezioni positivistiche che dichiarino insolubili i problemi massimi o metafisici.