PASQUINI, Agnolo
– Non si possiedono notizie riguardanti la biografia di questo intagliatore attivo intorno alla metà del Quattrocento a Monte Oliveto Maggiore (Asciano, Siena). «Maestro Agnolo» è ricordato – accanto a un Pavolo [Paolo] e a un Giovanni Pasquini – nei documenti relativi all’esecuzione del coro ligneo dell’abbazia (Lugano, 1903a, p. 448 n. 5; Id., 1903b, p. 173 n. 5; Id., 1905, p. 200), realizzato durante il generalato di Niccolò da Reggio (1447-1451) (Antonio da Barga, 1450 circa, 1901, p. 60; Thomas, 1881, pp. 111 s.; Id., 1898, pp. 124 s.). Egli è menzionato frequentemente nelle carte attinenti a tale impresa, per la quale si può aggiungere che intagliò anche un «paro d’agnoletti», dipinti da un pittore di nome Domenico (Archivio di Stato di Siena, Conventi, 263, c. 272r). Tuttavia, il patronimico «Pasquini» attribuitogli dalla critica non è confermato nella documentazione, e sembrerebbe piuttosto il frutto di una sovrapposizione del nome di Agnolo con quello dei consoci.
Il lavoro olivetano, oggi perduto, si trovava nella tribuna intorno all’altare maggiore della chiesa (Lugano, 1903a, p. 448; Id., 1903b, p. 173). Già agli esordi del Cinquecento, tuttavia, probabilmente a causa dell’avanzato stato di degrado in cui versava (un’antica cronaca dice che «iam fere carie consumebatur»: Thomas, 1881, pp. 199 s.; Id., 1898, pp. 213 s.; Lugano, 1902, p. 328 n. 2; Id., 1903b, p. 61 n. 2; Id., 1905, p. 200), esso fu sostituito da un nuovo, imponente coro eseguito – ai tempi dell’abate Tommaso Pallavicini (1503-1505) – dal ben noto fra Giovanni da Verona (Brizzi, 1989; Bagatin, 2002, pp. 15 s.).
Fonti e Bibl.: Antonio da Barga, Chronicon Montis Oliveti (1450 circa), a cura di P. Lugano, Florentiae 1901, p. 60; G.M. Thomas, L’abbaye de Mont-Olivet-Majeur, Florence 1881, pp. 111 s., 199 s.; Id., L’abbaye de Mont-Olivet-Majeur, Sienne 1898, pp. 124 s., 213 s.; P. Lugano, Origine e primordi dell’Ordine di Montoliveto, in Bullettino senese di storia patria, IX (1902), 3, pp. 327 s. nn. 1-2; Id., Origine e primordi dell’Ordine di Montoliveto, ibid., X (1903a), 3, p. 448 n. 5; Id., Origine e primordi dell’Ordine di Montoliveto, 1313 - 1450. Commentario storico, Florentia 1903b, pp. 60 s. nn. 1, 2, p. 173 n. 5; Id., Di Fra Giovanni da Verona maestro d’intaglio e di tarsia e della sua scuola, in Bullettino senese di storia patria, XII (1905), 2, p. 200 (edito anche come estratto, Siena 1905, p. 72); E. Odescalchi, L’arte dell'intaglio e della tarsia e Fra Giovanni da Verona, in Rivista storica benedettina, I (1906), 2, p. 210; G. degli Azzi, in U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, I, Leipzig 1907, s.v. Agnolo, p. 122; I.M. Minucci, L’abbazia di Monteoliveto, Siena 1961, p. 74; E. Carli, L'abbazia di Monteoliveto, Milano 1962, p. 48; G. Brizzi, Il coro intarsiato dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, Milano 1989, pp. 15 s.; E. Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs…, a cura di J. Busse, I, Paris 1999, s.v. Agnolo, p. 104; C. Sensini, Fra Giovanni da Verona maestro di intaglio e d’intarsio, in Bullettino senese di storia patria, CVI (1999 [ma 2001]), p. 211; P.L. Bagatin, Tarsie ed intagli lignei di Monte Oliveto Maggiore, Treviso 2002 , pp. 9, 15 s.