AGNOETI o Agnoiti (dal gr. ἀγνωήτης, "che non conosce")
Nome dato nel sec. VI a quegli eretici che ammettevano dei limiti nella scienza di Cristo come uomo. Questo errore sorse in Alessandria tra i monofisiti (v.) corrutticoli, che parlavano cioè delle imperfezioni assunte dal Verbo insieme con la natura umana. Chi lo capeggiò fu Temistio, diacono del patriarca monofisita Timoteo II (520-536), il quale però si oppose, come più tardi il patriarca cattolico Eulogio (580-607): allora sorse propriamente il nome di agnoeti per designare la setta dei temistiani. Ma è già vero pensiero agnoetico quello di Teodoro di Mopsuestia e di Nestorio. Non fa quindi meraviglia che ogni rinascita più o meno larvata del nestorianesimo ripetesse anche l'errore agnoeta: così accadde con Leporio, monaco del sec. V; con Felice di Urgel nel sec. VIII; con i guntheriani nel sec. XIX.
Bibl.: A. Vacant, in Dictionnaire de Théologie Catholique, I, i, s. v.; J. Tixeront, Histoire des dogmes, III, 3ª ed., Parigi 1912; R. Seeberg, Lehrbuch der Dogmengeschichte, II, 3ª ed., Erlangen-Lipsia 1923.