Seguaci della dottrina cristologica del diacono alessandrino monofisita Temistio (ca. 540), secondo la quale il Cristo, in quanto uomo, non conosceva alcuni eventi futuri, in particolare il giorno del Giudizio finale. Fondata su parole di Gesù (Marco 13, 32), la dottrina fu ammessa da alcuni scrittori cattolici, poi fu combattuta da Eulogio di Alessandria (598) e condannata da Gregorio I. Nella teologia attuale non è considerata eresia (decreto del S. Uffizio, 7 giugno 1918).