AGNESE di Merano
Figlia di Bertoldo, duca di Merano, gran signore bavarese e margravio d'Istria, andò sposa, nel 1196, a Filippo Augusto, re di Francia, che aveva ripudiato da tre anni la sua prima moglie, Ingeburge, sorella del re di Danimarca. Il papa Innocenzo III, che si era opposto al divorzio, dichiarò nullo il secondo matrimonio; ma il re non volle separarsi da Agnese, neanche sotto la minaccia della scomunica e dell'interdetto. Soltanto dopo la pronunzia dell'interdetto e di fronte all'agitazione dilagante nel regno, nel 1198 Filippo Augusto riprese Ingeburge, licenziando Agnese, che già gli aveva dato due figli ed era incinta di un terzo, che poi si spense appena nato. Agnese moriva nell'agosto 1201, nel castello di Poissy, e Filippo Augusto, per onorarne la memoria, fondò nella chiesa di S. Corentin, presso Nantes, dov'era stata sepolta, un'abbazia di benedettine. Dal canto suo, papa Innocenzo, riconciliatosi col re sottomesso, accordò la legittimazione dei figli di Agnese: Filippo Hurepel, conte di Clermont, e Maria, consorte di Enrico, duca di Brabante e di Lorena.
Le vicende di Agnese di Merano offrirono materia a una tragedia di Ponsard (Agnès de Méranie) e a un dramma di Legouvé (Deux reines).