Industriale italiano (Torino 1921 - ivi 2003), figlio di Edoardo (Verona 1892 - Genova 1935), nipote di Giovanni (v.). Presidente della FIAT e senatore a vita.
Laureato in legge, partecipò alla seconda guerra mondiale e alla lotta di liberazione; nel 1945, alla morte del nonno, divenne vicepresidente della FIAT. Amministratore delegato della società torinese dal 1963, ne assunse in seguito la presidenza (1966) succedendo a Vittorio Valletta. A. rinnovò la conduzione dell'azienda secondo una politica industriale adeguata allo sviluppo economico internazionale: sotto la sua presidenza la FIAT divenne così una delle maggiori società automobilistiche a livello mondiale estendendo la sua presenza a vari campi industriali e finanziari. Dal 1974 al 1976 A. fu presidente della Confindustria. Nel 1996 si dimise dalla presidenza della FIAT (di cui poi assunse la presidenza onoraria, mantenuta fino alla morte). Gli sono succeduti C. Romiti (1996-98), P. Fresco (1998-2003), L. Cordero di Montezemolo (2004-10) e J. Elkann (2010-14) e, come amministratore delegato, S. Marchionne (2004-18). È stato presidente dell'Istituto finanziario industriale (IFI), della Fondazione Giovanni Agnelli e della società editrice La Stampa. Attivo promotore delle relazioni internazionali tra industriali, fu vicepresidente dell'Associazione per l'unione monetaria europea e presidente onorario del Consiglio per le relazioni fra Italia e Stati Uniti. È stato membro del consiglio di amministrazione dell'Eurofrance, dell'International advisory council della Chase Manhattan corporation, del Board of trustees della Fondazione Guggenheim. Nel 1991 fu nominato senatore a vita. Nel 2002 inaugurò la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, da lui donata alla città di Torino.