Aggregazioni de le Stelle, Libro de l'
Il termine fa parte del titolo dell'opera dell'astronomo Alfragano (v.), Liber de aggregationibus scientiae stellarum, nella versione latina di Gherardo da Cremona (1114-1187), cui D. dimostra chiaramente di attenersi, quando cita dati numerici sulle distanze e sulle dimensioni degli astri. In Cv II V 16 D. lo cita parlando dei troni che presiedono al governo del cielo di Venere Li quali, secondo che nel libro de l'Aggregazion[i] de le Stelle epilogato si truova da la migliore dimostrazione de li astrologi, sono tre. La traduzione di Gherardo, pubblicata da R. Campani, fu conservata in un codice laurenziano del secolo XIV. Nel cap. XIX del Libro della Aggregazione delle stelle, è detto che le stelle sono 1022, di cui 15 di prima grandezza; e D. indica lo stesso numero in Cv II XIV 2 Dico che lo Cielo stellato ci mostra molte stelle: ché, secondo che li savi d'Egitto hanno veduto... mille ventidue corpora di stelle pongono. Non è da escludere che D. abbia voluto alludere a Tolomeo di Alessandria, perché il numero complessivo e i numeri corrispondenti alle singole grandezze dati nel Libro della Aggregazione delle stelle sono gli stessi indicati nel catalogo stellare contenuto nell'Almagesto (II VII 4). Le quindici stelle di prima grandezza sono quelle, ben note, di Pd XIII 4-6 quindici stelle che 'n diverse plage / lo cielo avvivan di tanto sereno che soperchia de l'aere ogne compage.