AGGLUTINAZIONE
. medicina. - Una più o meno stabile sospensione di cellule isolate (globuli rossi, batterî, ecc.) non presenta di regola le cellule distribuite secondo il caso, ma equidistanti l'una dall'altra piuttosto uniformemente. Tale equidistanza è ritenuta l'effetto di forze di repulsione dovute alle cariche elettriche superficiali delle cellule. Questo stato di cose può cambiare per molte cause le quali però dovranno avere tutte in comune la possibilità di modificare in qualche modo la struttura molecolare o la struttura elettrica delle membrane o superficie cellulari. Quando ciò accade le cellule cominciano a distribuirsi più casualmente nella sospensione, collidono poi fra di loro o addirittura si attraggono e vengono così a formare degli agglomerati più o meno cospicui i quali, per forza di gravità, di depositano lentamente sul fondo del recipiente. È questo il fenomeno che si chiama agglutinazione.
Si può avere agglutinazione di una sospensione cellulare in diverse maniere ma generalmente si dice che qualunque sostanza che penetri nello strato monomolecolare di colesterolo o proteico della superficie cellulare è capace di produrre la distruzione della cellula (citolisi), mentre qualunque sostanza che semplicemente venga adsorbita su questo sottile strato proteico senza disperderlo, può provocare l'agglutinazione delle cellule e anche la loro morte (globuli rossi, parameci, batterî: tutto questo può dare la spiegazione del fatto che all'agglutinazione spesso segua la lisi).
In questa maniera agiscono diverse amine a lunga catena carboniosa, acidi biliari, acido tannico, p-p′-di-idrossistilbene e così via. Batterî trattati con acetato di piombo e che vengano poi ben lavati, mostrano una assai rapida agglutinabilità quando siano in presenza di idrogeno solforato.
Le azioni qui sopra ricordate sono tutte di ordine chimico oppure fisico-chimico e talora bastano piccoli cambiamenti ambientali di questa natura per determinare agglutinazione di alcuni batterî o ceppi speciali di questi. Tra le condizioni ambientali a cui principalmente i batterî sono sensibili vi è quella della concentrazione ionica del mezzo e ciò è in rapporto con la distribuzione delle cariche elettriche superficiali cui si è accennato in principio. Questo tipo di agglutinazione si esercita quasi indifferentemente con i substrati più disparati: non ha cioè carattere di specificità.
Ma si può avere un'agglutinazione altamente specifica, una agglutinazione che si esercita sopra un determinato tipo di cellula e solo su questo: tale è l'agglutinazione immunitaria operata dal siero di sangue di individui naturalmente o artificialmente immuni contro globuli rossi di altri individui o contro batterî o protozoi causa di malattie infettive. Tale proprietà del siero di sangue è ipoteticamente attribuita a sostanze denominate agglutinine (v. in questa App.). Quando si tratta di germi che presentano ciglia o flagelli si distingue un'agglutinazione ciliare o flagellare (meno stabile) da un'agglutinazione somatica (adesione dei corpi batterici, più stabile). Anche in questi casi le agglutinine (che sono anticorpi, cioè sostanze proteiche) per sensibilizzare le cellule da agglutinare devono venire adsorbite alla superficie di queste cellule o delle loro ciglia alterandone la composizione molecolare e quindi la distribuzione delle cariche elettriche. Per alcuni l'agglutinazione conseguente dipende da legami di valenza fra gruppi chimici specifici delle superficie cellulari e gruppi chimici dell'anticorpo che, essendo multivalente, si legherebbe a sua volta ad altri gruppi di altre superficie cellulari (alternanza) determinando così la coesione fra i corpi cellulari. Altri invece seguono la più accreditata teoria dell'influenza degli elettroliti del mezzo sulle superficie alterate (sensibilizzate) dall'anticorpo adsorbitovi. Sta di fatto che prima dell'agglutinazione e per la presenza del siero immune (agglutinante) si ha un notevole abbassamento del potenziale superficiale delle cellule che poi subiranno l'agglutinazione.