Agenzia del demanio
Agenzia fiscale cui sono state trasferite, per effetto del d. legisl. 300/1999, le funzioni connesse all’amministrazione dei beni immobili dello Stato, precedentemente di competenza del ministero dell’Economia e delle Finanze. Dal punto di vista formale, il d. legisl. 173/2003 ha attribuito all’agenzia lo status di ente pubblico economico, ovvero di soggetto giuridico autonomo operante nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, ma sottoposto a rapporti di impiego di natura privatistica.
L’A. del d. è composta da un direttore, da un comitato di gestione (formato da 4 membri e presieduto dal direttore) e da un collegio dei revisori dei conti (composto da 3 membri effettivi e da 2 supplenti). Dal punto di vista organizzativo, essa si articola in 8 strutture centrali e in 16 strutture territoriali.
Le sue attività dipendono sostanzialmente dagli indirizzi emanati annualmente dal ministero dell’Economia e delle Finanze, esplicitati tramite l’Atto di indirizzo triennale. Ha durata annuale anche il contratto di servizi, stipulato fra il ministero e l’a., che ne regola i rapporti, i servizi prestati e i relativi corrispettivi. L’A. del d. è inoltre soggetta al controllo da parte della Corte dei conti, controllo che viene esercitato, tra l’altro, con la presenza alle sedute del comitato di gestione di un magistrato della Corte.