agente rappresentativo
In teoria economica, a. unico che agisce sul mercato dal lato della domanda o dell’offerta. L’a. r. è il consumatore che detiene tutta la ricchezza e il reddito, dal lato della domanda, oppure l’impresa che utilizza tutti i fattori di produzione, dal lato dell’offerta. Più in generale, l’a. r. è una figura fittizia che rappresenta l’operatore economico tipico presente sul mercato, le cui decisioni economiche corrispondono alla somma, o alla media, delle scelte di tutti gli a. economici. In questo senso, l’a. r. è uno strumento, largamente utilizzato in macroeconomia e in finanza, utile a determinare il livello aggregato delle variabili nei modelli teorici.
Nella storia della teoria economica il concetto di a. r., introdotto da F. Edgeworth e A. Marshall verso la fine del 19° sec., assunse un ruolo centrale in macroeconomia in seguito alla critica di R. Lucas jr (Econometric policy evaluation: a critique, «Journal of Monetary Economics», 1976, 22, 1). Il successo dei modelli con a. r. è dovuto alla facilità di calcolare analiticamente le scelte aggregate ottimali degli operatori economici. Ciò permette di costruire i modelli macroeconomici su un’analisi rigorosa delle decisioni individuali (➔ microfondazione della macroeconomia). I modelli con a. r. non sono tuttavia esenti da limitazioni e critiche. Matematicamente, è possibile ricondurre le scelte di consumatori eterogenei a quelle di un singolo consumatore solo in casi particolari, per es. se le preferenze sono aggregabili nel senso indicato da W.M. Gorman. Al contrario, A. Kirman fornisce un esempio in cui l’a. r. è in disaccordo con tutti gli altri operatori economici. Inoltre, per costruzione i modelli con a. r. non sono in grado di studiare fenomeni in cui l’eterogeneità degli operatori è centrale, come accade, per es., nel mercato delle assicurazioni o nello studio della distribuzione del reddito e della ricchezza. Un’alternativa ai modelli con a. r., sempre più comunemente utilizzata, è costituita dai modelli con a. eterogenei, che uniscono a un’analisi rigorosa delle decisioni ottimali individuali una modellizzazione più realistica delle differenti caratteristiche, per es. riguardo alle risorse disponibili dei soggetti economici che operano sul mercato. Il limite dei modelli con a. eterogenei è dovuto alla mancanza di una soluzione analitica, che rende meno trasparente il funzionamento del modello e complica l’interpretazione dei risultati al variare del valore dei parametri. La soluzione numerica di questi modelli richiede, inoltre, il ricorso a tecniche di calcolo estremamente complesse, rese possibili grazie all’ausilio dei mezzi informatici.