Agenda 2000
Programma d’azione, approvato al Consiglio europeo di Berlino del 26 marzo 1999, che si è prefisso ‒ come obiettivi principali da realizzarsi tra il 2000 e il 2006, nel rispetto dei vincoli di bilancio ‒ la riforma delle politiche comunitarie e un nuovo quadro finanziario per l’Unione Europea. Sulla base delle decisioni del Consiglio europeo di Madrid del 16 dicembre 1995 e di una comunicazione della Commissione europea del 15 luglio 1997, le riforme nate da tale accordo hanno tentato di offrire soluzioni innovative ed efficaci alle comuni sfide che l’Europa ha dovuto affrontare all’inizio del 21° sec., cercando di preparare la UE all’ingresso di nuovi Stati membri (➔ allargamento). Attraverso l’accordo con il Parlamento europeo, le decisioni prese a Berlino nel 1999 hanno rapidamente prodotto circa 20 nuovi testi di legge, concernenti una serie di aree prioritarie di intervento per l’Europa.
Il primo campo di azione dell’A. 2000 ha riguardato le riforme agricole, che sono state introdotte con una pluralità di intenti: stimolare la competitività europea, integrare maggiormente i temi ambientali, garantire agli agricoltori redditi equi, semplificare la normativa giuridica e decentrarne l’applicazione. I principi guida su cui si è fondata questa politica agricola sono stati il decentramento delle competenze (dall’UE al livello locale) e una programmazione flessibile, basata su un’ampia gamma di opzioni, fra cui selezionare quelle più rispondenti alle esigenze specifiche dei singoli Paesi. Nonostante la strategia adottata si sia presentata, sotto certi aspetti, meno incisiva di quella inizialmente proposta, le misure introdotte dall’A. 2000 hanno rappresentato la più ampia e radicale riforma nella storia della Politica Agricola Comunitaria (➔ PAC). I mutamenti creati hanno, tra le altre cose, spianato la strada alla progressiva integrazione dei nuovi Stati membri dell’Europa centrale e orientale.
Il secondo campo di intervento dell’A. 2000 è stato indirizzato a favorire un uso più efficace e mirato dei Fondi strutturali europei (➔), tra cui il Fondo sociale europeo e i Fondi di coesione europei (➔). A tal fine si è stabilito di ridurre il numero di obiettivi da perseguire (da 7 a 3) e di concentrare quasi il 70% dei finanziamenti totali nelle regioni in ritardo di sviluppo («obiettivo 1»).
In vista dell’allargamento previsto per il 2004-07, è stata potenziata la strategia di adesione dei Paesi candidati, mediante due nuovi meccanismi finanziari: lo strumento di preadesione, per migliorare le infrastrutture di trasporto e di salvaguardia dell’ambiente (ISPA), e lo strumento agricolo di preadesione (SAPARD), per favorire l’adeguamento a lungo termine del settore agricolo e delle zone rurali dei Paesi candidati.