AFTA (dal gr. ἄϕϑα "ulcerazione"; fr. aphte; sp. afta; ted. Aphtae, Mundfäule; ingl. aphtha)
Le afte sono piccole chiazze bianco-grigiastre rotondeggianti che si formano sulla mucosa del cavo orale, spesso circondate da un alone arrossato; possono rimanere isolate o confluire insieme; prediligono la superficie della lingua, specialmente i tratti marginali, il frenulo linguale, ed anche le labbra e la mucosa delle guance. Le afte facilmente sanguinano nei tentativi di detergerle. Constano di piccoli focolai di mortificazione degli strati epiteliali che si rivestono di uno straterello di essudato fibrinoso. La caduta dell'epitelio mortificato o necrotico lascia allo scoperto una piccola superficie ulcerata che talora guarisce rapidamente, talaltra ha scarsa tendenza alla riparazione.
Insieme con l'eruzione aftosa, esistono spesso fatti di stomatite diffusa (v.) lieve oppure di qualche gravità: si ha così il quadro della stomatite aftosa o fibrinosa, malattia che colpisce il cavo orale dei bambini soprattutto all'epoca della prima dentizione, e si accompagna anche a movimento febbrile, a dolore nella suzione del latte, ad abbondante salivazione, lieve intumescenza delle ghiandole linfatiche regionali. L'affezione non è rara neppur fra gli adulti, specie in certi soggetti che dimostrano una predisposizione al processo, e nei quali tende ostinatamente a recidivare. Il decorso, benigno, non si protrae oltre una o due settimane. È probabile che l'agente causale della stomatite aftosa sia di natura infettiva, tanto più che si conoscono diffusioni endemiche ed epidemiche della malattia; non è difficile ammettere che parecchi germi possano aver importanza nella sua produzione. Si conoscono forme di stomatite aftosa che si associano all'eritema essudativo della pelle, altre che compaiono nei diabetici e nei malati di anemia perniciosa.
Una forma a sé è costituita dalle afte di Bednar, placche bianche che compaiono nel neonato o nel lattante nel primo trimestre di vita, ed occupano la volta palatina, dove si situano sul tratto posteriore, simmetricamente, presso il margine alveolare della mascella. Sono, molto probabilmente, di origine meccanica, dovute ad inopportune manovre di pulitura della bocca; nei lattanti mal nutriti possono da esse originarsi profonde ulcerazioni. Vanno infine ricordate le afte tropicali che formano un sintomo della sprue (v.). La cura locale delle stomatiti aftose consiste in ripetuti lavaggi del cavo orale con soluzioni leggermente antisettiche non irritanti (acqua ossigenata, clorato di potassio, ecc.) e pennellazioni con tintura di ratania e di mirra.