AFFRATELLAMENTO
L'affratellamento è una delle forme di parentela artificiale, detta così dalla consanguineità prodotta con artifizio fra due o più individui, e talvolta fra intere tribù, come presso gli antichi Arabi. La consanguineità artificiale (commixtio sanguinis) può avvenire in differenti maniere, le quali, a seconda del grado di civiltà dei popoli, vanno dallo scambio effettivo del sangue a quello simbolico. Nel primo caso gli affratellandi si pungono qualche vena per succhiarne o berne il sangue; nel secondo il sangue è simbolicamente rappresentato dal vino.
Esempî di questa istituzione esistono presso stirpi differenti, a cominciare dai popoli della Nigrizia, del Congo, della Polinesia, dell'Arcipelago Malese, dagl'Indiani dell'America del N. e del S., per passare ai popoli civili dell'Europa: Magiari, Slavi meridionali, Albanesi. Nell'antichità era molto praticata dalle genti nordiche e tuttavia persiste specialmente nella Serbia, ma anche in altri paesi, come la Croazia, la Bulgaria, l'Albania. All'avvento del cristianesimo l'affratellamento non scomparve, ma riplasmò i suoi riti, confondendosi con la parentela spirituale, come dimostrano le costumanze del Montenegro e di altri paesi. Nel Montenegro i due affratellandi s'inginocchiano davanti all'altare, e, . dopo che il sacerdote li ha coperti con la stola, bevono per tre volte nella medesima coppa del vino, si dividono un boccone di pane, baciano la croce degli Evangeli e si baciano scambievolmente, indi si abbracciano tre volte. La differenza del sesso non è di ostacolo a contrarre l'affratellamento come non è la differenza di religione; ma in questo caso si omettono le sacre cerimonie. In Romania sono "fratelli di croce" (fraôi de cruce) i bambini venuti al mondo nello stesso mese e per caso battezzati con la stessa acqua. Quando uno di essi muore, l'altro deve rompere il legame che lo stringe al morto. Difatti, dopo aver legato il morto e il vivo con un ferro di cavallo e un catenaccio, si chiede tre volte al superstite: "Vuoi separarti?" Avuta la risposta affermativa, il vincolo s'infrange con l'apertura del catenaccio.
Alcuni scrittori hanno confuso l'affratellamento con l'adozione chiamandolo addirittura adoptio in fratrem. Ciò non è esatto, perché la base dell'adozione è la patria potestà, mentre nell'affratellamento è il reciproco aiuto, che si manifesta nell'obbligo sacrosanto della difesa, dell'assistenza e della vendetta, e talvolta nella comunanza dei beni e nello scambio dei nomi. Non meno inesatta è l'opinione secondo cui l'affratellamento, nelle sue forme primordiali, procederebbe dalle fratellanze d'armi.
La universalità del rito e l'idea che lo informa, tendente a confondere con la mescolanza dei sangui l'"essenza mistica" dei contraenti, dimostrano che l'istituzione ha carattere primitivo, magico, e non guerresco.
Bibl.: G. Tamassia, L'affratellamento, studio storico-giuridico, Torino 1886; G. Ciszewski, Künstliche Verwandschaft bei den Südslaven, Lipsia 1897; I. Robinson, Psychologie der Naturvölker, Lipsia 1896, pp. 20-26; W. Robertson Smith, Kinship and Marriage in Early Arabia, 2ª ed., Londra 1903; A. Van Gennep, Les rites de passage, Étude systématique des rites, Parigi 1909, p. 42; P. J. Hamilton-Grierson, Brotherhood (artificial), in Hastings, Encycl. of Relig. and Ethics, II, Edimburgo 1909; M. Vulpesco, Les coutumes roumaines périodiques, Parigi 1927. È interessante l'inchiesta promossa dalla Revue des traditions populaires e dalla Mélusine sull'argomento della fratellanza.