AFAREO ('Αϕαρεύς, Aphareus)
Eroe messeno, secondo alcuni, eponimo della città di Fare (epicamente Fere) posta alle talde occidentali del Taigeto. La leggenda sua prese forme diverse nei varî periodi della storia messenica. Prima della conquista spartana, egli appare quale figlio dell'eolide Periere e padre d'Ida e Linceo, ma non si parla per allora di gara alcuna tra gli Afaretidi e i Dioscuri. La guerra tra Spartani e Messeni si rispecchia poi nel mito della contesa tra gli Afaretidi e i Dioscuri per le nozze, dagli uni e dagli altri desiderate, con le Leucippidi Ilaira e Febe. Con la conquista della Messenia, Afareo diventa anche eroe laconico: in Stesicoro egli appare fratello non solo di Leucippo, ma di Tindareo e d' Icario. Padre di tutti questi fratelli, ai quali si aggiunge talora Ippocoonte, diviene l'eroe laconico Ebalo, che ora ha per moglie la naiade Batia (la più pura leggenda indigena), ora la figlia di Perseo Gorgofone (leggenda che vuole riattaccare i Dioscuri a Perseo). Quando poi diventa sposa di Afareo Arene, figliuola d'Ebalo, si torna ad attribuire la paternità di A. a Periere: A. ed Arene restano tuttavia fratellastri, perché sono figli della stessa madre, Gorgofone, la quale sposa prima Periere e poi Ebalo. Arene è evidentemente l'eroina eponima della città trifilica dello stesso nome: a quelle estreme regioni nord-occidentali allude anche il terzo figlio, che ora viene attribuito ad Afareo, Piso, l'eponimo di Pisa. Arene e Piso nella leggenda di Afareo divenuto spartano possono accennare alle aspirazioni degli Spartani ad assai lontani dominî. Il culto di A. in Sparta è testimoniato da Pausania il Periegeta: la sua tomba, dove gli Spartani trasportarono solennemente le ossa dalla Messenia, sorgeva sul mercato della città.
Dopo la riorganizzazione della Messenia e la fondazione di Messene per opera di Epaminonda, si rievocano in vita gli antichi eroi, specie quelli dell'epos, e tra gli altri pure Afareo. Più tardi si compila la lista dei re messeni, e A. v'entra come figlio e successore di Periere: egli fonda Arene e si fa da Lico, figlio di Pandione, iniziare ai misteri dei grandi dèi. In seguito alla morte d'Ida e di Linceo, la sua signoria passa a Nestore e agli Asclepiadi. La leggenda, riferita da Pausania, che A. ospitasse in Talame di Messenia Tindareo cacciato da Ippocoonte e da Icario, e che colà i Dioscuri nascessero, è leggenda messenica, che volle mettere in cattiva luce la sconoscenza dei Dioscuri e di Sparta.
Bibl.: Alquanto antiquato l'art. nel Lexikon del Roscher (dovuto al Roscher stesso); le fonti migliori sono l'art. di Hiller von Gaertringen, in Pauly-Wissowa, Real-Encyclopädie d. class. Altertumswiss., I, col. 2710 segg., e Preller-Robert, Griechische Mythologie, 4ª ed., II, i, p. 331 segg.