AFAR e ISSA, Territorio Francese degli (fr. Territoire Français des Afars et des Issas)
Nome ufficiale, dal luglio 1967, della Somalia Francese (v. somalia, XXXII, p. 118; App. II, 11, p. 861; III, 11, p. 776). Sul territorio, diviso amministrativamente nelle aree di Gibuti (600 km2), Dikkil (7200 kmq), Alì Sabieh (2400 kmq) e Tagiura (13.000 km2), vive una popolazione di circa 90.000 abitanti, per due terzi concentrata nel capoluogo (Gibuti: 62.000 ab. nel 1970), e il resto prevalentemente nomade. La densità media risulta di 3,6 ab/km2 e l'incremento annuo di 0,5%.
La popolazione è di razza prevalentemente camitica, suddivisa in diversi gruppi etnici: dancali, cui appartengono gli Afari, che vivono nel Nord (33.000), somali, cui appartengono gli Issa, che vivono nella parte meridionale del territorio (29.000) e poi arabi (8.000) ed europei (8.500, di cui 170 italiani). La lingua ufficiale è il francese, ma sono molto più usati tra gl'indigeni i dialetti cusciti. Tra le religioni, prevale la musulmana, anche se non mancano gruppi animisti, cristiani cattolici romani.
Economia. - L'aridità del territorio non consente lo sviluppo di un'agricoltura efficiente e solo un migliaio di ha di terreno sono coltivati, con un'esigua produzione di caffè. La grande estensione di prati e pascoli (244.000 ha) offre migliori condizioni alla pastorizia (nel 1973: 18.000 capi di bovini, 94.000 ovini, 555.000 caprini, 23.000 cammelli, usati per il trasporto, 3000 asini).
Il sottosuolo contiene mica, ametiste, zolfo e salgemma in quantità non rilevanti. Altra risorsa è rappresentata dalla pesca delle ostriche perlifere, delle conchiglie trocus, delle spugne.
Il commercio con l'estero (esportazione di cuoio, pelli, bestiame, caffè) avviene con l'Etiopia e con la Francia.
Storia. - Dopo l'indipendenza della Somalia (1960), si accrebbe nel territorio - che manteneva lo status di dipendenza francese in base al referendum del 1958 - il contrasto fra le due etnie predominanti: degli A., favorevoli al legame con la Francia, e degl'I., che auspicavano invece una forma di associazione con la Somalia. La visita del gen. De Gaulle nell'agosto 1966 fu occasione di gravi incidenti e altri disordini seguirono al referendum del 19 marzo 1967 che approvò il mantenimento dell'associazione con la Francia, pur con l'assunzione di una maggiore autonomia, mentre il territorio mutò nell'attuale il nome di Costa francese dei Somali. Dopo le elezioni del 1968 si costituì un governo di coalizione, con una maggioranza del Raggruppamento democratico degli A. (26 seggi all'Assemblea nazionale) e una minoranza I. dell'Unione delle popolazioni africane (6 seggi). Nelle elezioni del 1973 tutti i seggi (saliti a 40) sono stati conquistati dalla Union et progrès dans l'Ensemble français. Nel giugno 1974 nuovi accordi con la Francia, che ha rafforzato la sua presenza militare, hanno accresciuto l'autonomia del territorio, ora dotato di una propria polizia; lo sviluppo economico, grazie alla cooperazione francese, ha segnato progressi, con il potenziamento del porto di Gibuti, di vitale interesse per l'Etiopia, cui è favorevole il Mouvement de libération de Djibouti, mentre per l'unione con la Somalia è schierato il clandestino Front de libération de la Côte des Somalis. L'8 maggio 1977 è stato indetto un referendum per l'indipendenza, con esito positivo, seguito dalla proclamazione dell'indipendenza il 27 giugno 1977.
Bibl.: V. Thompson-R. Adloff, Dijbouti and the Horn of Africa, Londra 1968; Ph. Oberle, Afars et Somalis, Parigi 1971.