AEROTERAPIA (dal gr. ἀήρ "aria" e θεραπεία "cura"; fr. aérothérapie; sp. aeroterapía; ted. Aerotherapie; ingl. aerotherapeutics)
Sotto questo titolo dovrebbero essere a rigore comprese tutte quelle applicazioni nelle quali l'elemento aria interviene anche associato ad altri (sole, clima, ecc.), come fattore terapeutico; ma comunemente col termine aeroterapia s'intendono esclusivamente due metodi di cura: i bagni d'aria atmosferica e i bagni d'aria compressa.
Bagno d'aria atmosferica. - Consiste nell'esporre il corpo nudo all'azione dell'aria atmosferica a temperatura inferiore a 20 gradi. È paragonabile negli effetti ad una buona applicazione idroterapica, dalla quale per altro differisce per una maggiore dolcezza che lo rende confacente anche a individui debilitati. Il bagno d'aria rappresenta un buon mezzo d'eccitazione cutanea, e provoca secondariamente una vivace reazione circolatoria, stimolando nel medesimo tempo i processi vitali delle cellule. Si pratica in qualunque ora del giorno o della notte, preferibilmente al mattino, sia all'aria libera, sia in una camera con finestre aperte, a corpo parzialmente o completamente denudato. Per favorire la comparsa di una buona reazione e per vincere la prima sensazione penosa di freddo, si fanno durante il bagno esercizî ginnastici ritmici degli arti e del tronco, accompagnati da profondi atti respiratorî. La durata di ogni applicazione varia con la sensibilità del soggetto, con la malattia e con la temperatura dell'aria; rispetto a quest'ultima, il bagno sarà tanto più breve quanto essa è più bassa; abitualmente non si praticano mai bagni a temperatura inferiore a zero gradi. Alla temperatura di 18° s'inizia la cura con la durata di uno o due minuti, crescendo poi progressivamente fino a 4'-5', se si vuole che il bagno produca un'azione sedativa, a 15'-20', se si vuole ottenere un effetto eccitante. È bene che il paziente, dopo il bagno d'aria, riposi in un letto ben riscaldato per favorire la comparsa di una buona reazione.
Tale applicazione fisioterapica è indicata in molte forme di neurosi, sia a tipo eretistico sia depressivo, e così pure in affezioni artritiche, in casi di dispepsia e di anemia. Anche nella tubercolosi il bagno d'aria è indicato, purché usato con prudenza, specie quanto alla temperatura dell'aria, che non deve mai essere troppo fredda.
Bagno d'aria compressa. - L'uso dell'a0ria compressa a scopo curativo risale a tempi relativamente antichi, e derivò dalla conoscenza dell'azione che fisiologicamente essa produce sull'organismo umano. Se un individuo respira in un ambiente ad aria compressa, alla pressione di 1-3 atmosfere, gli atti respiratorî aumentano d'ampiezza, diminuendo nel medesimo tempo di frequenza, il polso si rallenta, i vasi capillari si restringono, si accresce l'eliminazione di acido carbonico e di urea. Per tali fatti è stato preconizzato l'uso dell'aria compressa in alcune malattie dell'apparecchio respiratorio e del ricambio, e precisamente nell'enfisema polmonare, nell'asma, nella bronchite cronica, nella gotta e nel diabete, mentre è stato proscritto nelle affezioni acute dei bronchi e dei polmoni, nell'arteriosclerosi grave, nelle malattie di cuore, nell'ipertensione arteriosa.
Il bagno d'aria compressa si pratica in un apposito cassone, della capacità di circa 12 metri cubi, nell'interno del quale il paziente, seduto, viene sottoposto per alcuni minuti ad un progressivo aumento di pressione dell'aria fino a tre o quattro atmosfere, poi ad una pressione massima costante, e da ultimo ad una graduale decompressione. Questo metodo, poco usato perché abbisogna d'installazioni speciali e molto costose, viene vantaggiosamente sostituito da quello dell'inalazione dell'aria compressa e rarefatta, che si può praticare mediante un semplicissimo apparecchio in forma di maschera, che si adatta alla bocca del paziente e che consente per mezzo di un dispositivo speciale d'inspirare in aria compressa ed espirare in aria rarefatta, provocando per tal modo una attiva ginnastica respiratoria.