AEROSTATO (I, p. 645)
La Coppa Gordon Bennett (p. 650) fu vinta nel 1906 dal tenente P. Ahn (Stati Uniti); nel 1907 (Saint Louis, 21 ottobre) da O. Erbsloh (Germania); nel 1908 dal colonnello Schaeck (Svizzera); nel 1909 da E. W. Mix (Stati Uniti); nel 1910 (Saint Louis, 29 ottobre) da W. Hawley (Stati Uniti); nel 1911 (Kansas City, 5 ottobre) dal tenente Goericke (Germania); nel 1912 da W. Bienaimé (Francia); nel 1913 da R. Upson (Stati Uniti; gl'italiani tenente Pastine e capitano Agostoni risultarono rispettivamente 3° e 12°); nel 1920 da E. De Muyter (Belgio); nel 1921 da C. Armbruster (Svizzera); nel 1922 da E. De Muyter (Belgio) che si ferì nell'atterrare; nel 1923 (Bruxelles, 23 settembre) da E. De Muyter (Belgio): causa violenti temporali tre palloni, uno amecano (tenente Olmstead e Choctaw), uno spagnolo (cap. Gómez e Penarada), uno svizzero (Gruningen e Wehren) furono fulminati e si salvò il solo cap. Gómez, pure gravemente ferito. Nel 1924 la coppa, vinta da E. De Muyter (l'italiano maggiore Valle fu classificato 3°) venne assegnata definitivamente all'Aeroclub belga.
Questo mise in palio la Seconda coppa Gordon Bennett, vinta nel 1925 da Velmestra (Belgio; l'italiano maggiore Valle fu classificato 3°), nel 1926 da W. Van Orman (Stati Uniti; il tenente Pierazzoli fu classificato 12°), nel 1927 da R. J. Hill (Stati Uniti) che ebbe il pallone distrutto e rimase ferito; nel 1928 (Detroit, 14 luglio) dal capitano W. E. Kepner. Così la seconda coppa fu assegnata definitivamente agli Stati Uniti, vincitori per tre volte consecutive.
Messa in palio la Terza coppa ne risultarono vincitori: nel 1929 (Saint Louis, 28 settembre) W. Van Orman (Stati Uniti), nel 1930 (Cleveland, 1° settembre) W. Van Orman; nel 1932 (da Basilea, per favorire i concorrenti europei) T. C. W. Settle (Stati Uniti).
Vincitori definitivi anche della terza coppa, gli Stati Uniti misero in palio la Quarta, vinta nel 1933 (Chicago, 2 settembre) da F. Hynck (Polonia) e nel 1934 (Varsavia, 23-25 settembre) da Burzyński e Zarewski (Polonia).
Nel 1935 la Quinta Coppa Gordon Bennett veniva disputata a Varsavia da 13 equipaggi, e la Polonia si aggiudicava definitivamente il trofeo per merito di Burzyński e Wysocki che sul Polonia II volarono da Varsavia a Tiszkino (15-18 settembre, km. 1550).
Primati mondiali (dal 1934). - Altezza. Appartiene agli Stati Uniti (capitano Orvil A. Anderson e capitano Albert W. Stevens, su pallone Explorer II, Rapid City, South Dakota, 11 novembre 1935, quota raggiunta metri 22.066).
Primati internazionali (dal 1934). - Seconda categoria (da 601 a 900 mc.): distanza: appartiene alla Germania (Eug. Stüber su pallone Leipziger Messe II, 25 marzo 1935, con km. 1203,600).
Settima categoria (da 3001 a 4000 mc.): durata: appartiene alla Polonia (Burzyński e Wysocki, sul pallone Polonia II, da Varsavia a Tiszkino, 15-18 settembre 1935, ore 57,54′); altezza: appartiene alla Polonia (J. Burzyński su pallone Varszawa II, Legjonowo, 29 marzo 1936, m. 10.853); distanza: appartiene al Belgio (E. De Muyter e P. Hoffmans, su pallone Belgica, da Varsavia a Medleša [nell'Unione Sovietica], 30 agosto-1° settembre 1936, chilometri 1715,800).
Sesta categoria (da 2201 a 3000 mc.): altezza: appartiene all'Austria (J. Emmer, pallone ad aria calda OE-Marek Emmer II, Vienna-Lago di Neusiedl, 25 settembre 1937, m. 9374).
Ascensioni stratosferiche. - Si è resa sempre più evidente l'opportunità di studiare le condizioni della stratosfera non più soltanto mediante palloni-sonda muniti di apparecchi registratori, bensì mediante osservazioni dirette; naturalmente per tale genere di ascensioni si richiedevano aerostati speciali, appositamente studiati e costruiti. L'iniziativa di tali ascensioni si deve ad A. Piccard, svizzero, il quale, sovvenzionato dal Fonds national de la recherche scientifique del Belgio si propose di raggiungere la quota di 16.000 metri con un pallone di 14.000 mc. senza rete, ma con la navicella attaccata mediante funi a una fascia di sospensione applicata nella parte inferiore dell'involucro. La navicella sferica, di alluminio, aveva il diametro di 210 cm, era stagna per consentire nell'interno una pressione pressoché normale e portava finestrini a vetri e "passi d'uomo" a chiusura ermetica; nell'interno furono sistemati gli strumenti di navigazione, gli elettrometri e i contatori Geiger per la misurazione dei raggi cosmici, gli strumenti per la rigenerazione dell'aria e gli organi per la manovra del pallone.
Dopo una diligente e minuziosa preparazione, il 14 settembre 1930, il pallone, che era stato battezzato con le iniziali dell'istituto finanziatore F. N. R. S. e riempito con circa tremila metri cubi d'idrogeno, era pronto per la partenza ad Augusta, dove era stato costruito.
La località era a notevole distanza dal mare e presentava condizioni favorevoli per la partenza, ma questa fu tuttavia impedita da condizioni meteorologiche avverse.
Soltanto nel maggio del 1931 le condizioni del tempo parvero presentarsi favorevoli; onde il 27 di tale mese alle ore 3 e 45 minuti, nonostante che la preparazione fosse stata di nuovo ostacolata, durante le ultime ore, da un forte vento che produsse danni alla navicella e ad alcuni strumenti, il pallone decollò avendo a bordo il Piccard insieme col suo assistente Kipfer.
L'aerostato salì fino a 15.000 metri in circa 25 minuti, ma gli aeronauti, occupati a tappare alcune fessure della cabina prodottesi durante la movimentata preparazione, non poterono eseguire osservazioni; d'altra parte anche gli strumenti avevano sofferto. Infine un guasto al congegno di apertura della valvola costrinse gli aeronauti a rimanere in aria fino alla discesa spontanea del pallone, che avvenne alle ore 21 circa, sul ghiacciaio dell'alta Gurglertal (Ötztal, Tirolo) a 2800 m. s. m., non lontano dal confine italiano. L' ascensione era durata circa 17 ore; la pressione minima raggiunta fu di mm. 76, corrispondenti a 15.781 metri di quota, e la temperatura minima −55°. Nell'interno della navicella la pressione si aggirò intorno ai 450 mm. e la temperatura oscillò tra +25° e +40°.
La scarsità dei risultati scientifici della prima ascensione indusse il Piccard a tentarne un'altra. Egli montò una nuova cabina, che munì anche d'un piccolo apparecchio radiotelegrafico ricevente e trasmittente a onde corte e scelse per la partenza l'aerodromo di Dubendorf (Zurigo), riparato dai venti; il pallone F. N. R. S. si sollevò il 18 agosto 1932 alle ore 5 e 15 minuti con a bordo il Piccard e l'ing. Cosyns.
L'ascensione si svolse regolarmente; alle ore 10 e 30′ il pallone aveva già raggiunto la sua massima quota di 16.201 metri (pressione mm. 73); la pressione e la temperatura minima registrate nell'interno della cabina furono di circa mm. 600 e di −12°. L' atterramento avvenne senza incidenti, nei pressi di Monzambano (Mantova) alle ore 17, dopo circa 12 ore di navigazione, durante le quali furono compiute osservazioni scientifiche.
Una nuova ascensione stratosferica fu organizzata nell'U.R.S.S. con un pallone simile a quello del Piccard, ma di maggiore capacità (mc. 24.340) e con cabina del diametro di 230 cm., costruita in lamiera d'acciaio inossidabile. L'aerostato, battezzato O-SA 1 (pallone stratosferico n. 1 dell'Osoaviachim), gonfiato con soli 1750 mc. d'idrogeno, iniziò l'ascensione a Mosca, il 30 settembre 1933, alle ore 8 e 40′; atterrò alle ore 17, a 90 km. circa dalla cittb. L'equipaggio era composto del comandante Prokof′ev, dell'ingegnere Godunov e dell'aiuto Birnbaum. Fu raggiunta l'altezza di m. 18.998, registrando temperature minime esterna di −66° e interna di +31°.
In America, l'aerostato Century of Progress (22.000 mc.) - dopo un primo tentativo (5 agosto 1933), conclusosi con la discesa del pallone in piena città di Chicago, per un'avaria alla valvola -, il 20 novembre 1933, pilotato dal tenente T. W. Settle e dal comandante Fordney, partì da Akron e atterrò a Bridgeton dopo ore 8 e 23′ di volo, avendo raggiunto l'altezza massima di m. 18.672.
Con lo stesso pallone usato per la prima ascensione, ma ribattezzato Sirius e sempre per conto del centro di studî sulla stratosfera, un'altra ascensione stratosferica ebbe luogo a Mosca il 30 gennaio 1934. Gli aeronauti, ingegneri P. Fedosenko e A. Vasenko con il fisico I. Usikin, diedero notizie radiotelegrafiche fino alle ore 12 circa, allorché si trovavano alla quota di 20.000 m.; più tardi, la navicella venne ritrovata, in frantumi con i cadaveri dei tre aeronauti, a pochi chilometri da Mosca.
Dal giornale di bordo e dalle copiose osservazioni scientifiche ritrovate tra i rottami della navicella, è stato possibile stabilire che il pallone alle ore 12 e 30′ raggiunse l'altezza di 22.000 metri, dove rimase sino alle 12 e 45′, quando s'iniziò la discesa, regolarmente compiuta sino alle ore 16 e 10 minuti. Da questo momento finiscono le registrazioni; la catastrofe, dovuta (come stabilì poi un'inchiesta) alla eccessiva velocità di discesa assunta dal pallone durante l'ultimo tratto, fu provocata dalla rottura di alcune funi di sospensione della cabina e avvenne circa alle ore 16 e 20: il barografo e un orologio furono infatti trovati fermi a tale ora.
Per i dati relativi all'ascensione di O. A. Anderson e A. W. Stevens, v. sopra: Primati mondiali.