AERIO
. Nativo del Ponto, amico di Eustazio di Sebaste, che, divenuto vescovo (355), gli affidò la direzione del ptochotrophium (ospizio dei poveri), si staccò presto a quanto pare, da lui, rimproverandogli l'abbandono della vita ascetica. In nome della libertà cristiana, Aerio respingeva la celebrazione della Pasqua (citando I Corinzî, V, 7), i digiuni imposti, la distinzione tra vescovi e presbiteri, le preghiere per i morti. Ma lo conosciamo solo attraverso quello che ne dice il suo avversario, S. Epifanio (Panarion, haer. 75).