adunque
. Secondo l'etimologia (latino ad tunc), la parola ha nell'italiano antico e in D. anche valore temporale.
1. Il significato temporale di " allora " prevale nella Commedia (3 casi su 5): If XXIII 133 Rispuose adunque (e così anche in XXXIII 118), XXXI 82. Con lo stesso valore, in If XXII 64, ricorre dunque.
2. Significato in vario modo conclusivo ha invece negli altri due luoghi della Commedia (If XVIII 7 Quel cinghio... adunque è tondo; Pg I 81), e sempre nel Convivio (non ricorre nelle altre opere). In sessantadue occorrenze del Convivio a. sta al secondo posto, oppure segue immediatamente il primo gruppo di parole, se queste formano un tutt'uno inscindibile (Questa seconda parte adunque, che comincia, IV XVI 2). Adempie, pertanto, alla medesima funzione di igitur in latino e di conseguenza serve a indicare il nesso logico che intercorre fra due periodi e a collegarli stilisticamente. Dodici volte (I IV 2, VIII 2, II IV 2, III II 2, IV 1, VI 1, XIII 2, XV 2, IV XI 2, XVI 1, XVIII 2, XXVI 2) ricorre nella seconda o terza proposizione del capitolo e allora viene usato per riprendere l'argomento enunziato brevemente nella proposizione o nelle proposizioni precedenti. In ventitrè casi D. comincia il periodo con la formula Dico adunque che (I IV 2, II III 3, VII 5, III II 11, IV 1, V 13, VI 1, VIII 4 e 20, XI 3, XII 11, XIII 3, XIV 6, IV II 3, VIII 6 e 11, XV 10, XVI 1, 4 e 9, XVIII 2, XXII 7, XXX 4) e in altri sette casi con Dico adunque (II VI 1, XI 7, III V 3, XIII 2, IV XI 2, XIV 3, XXX 3), formula questa che ricorda il Dico che della Vita Nuova che ricorre 24 volte (più una volta Dico bene che, XIX 22).
In Cv II II 7 l'ediz. del '21 porta Adunque dico che, lezione che viene accolta anche dal Vandelli: sarebbe l'unico caso in cui a. ricorrerebbe al primo posto.
Le altre occorrenze del Convivio sono le seguenti: I I 6 e 10, III 11, VIII 8, IX 9, XII 12, II I 15, II 1, X 3, XIII 7, III IV 9,V 10,VI 5, VIII 3, XII 12 e 13, IV I 3, X 4, XVII 1,XVIII 3, XX 7 e 8, XXIV 11, XXVI 5, XXVII 5.
Analoga posizione nella frase ha la parola anche nella Commedia. Una conferma significativa di quanto esposto si ha dall'uso che D. fa di ergo e di igitur nella Monarchia. Infatti, ergo vi ricorre trentaquattro volte al secondo posto e diciassette volte al primo (ma in questi casi sta all'inizio della conclusione del sillogismo); igitur, poi, si trova ventiquattro volte al secondo posto e una volta (per dare maggiore enfasi alla frase seguente) all'inizio del periodo (II I 8). Inoltre, D. usa tre volte la frase dico ergo quod, una volta sic ergo dico quod e una volta dico igitur quod.