In diritto romano, rituale con cui si procedeva alla sottoposizione di un pater familias alla potestà di un altro pater familias, che gli succedeva in tutti i rapporti, producendo un effetto paragonabile a quello di una successione universale per causa di morte. Si trattava, propriamente, di una pratica adottiva, distinta, però, dall’adoptio in senso stretto, nella quale soggetto alla potestas dell’adottante veniva a trovarsi chi già lo era, comunque, nei confronti del proprio pater originario. Nell’età più antica, l’a., che comportava l’estinzione di un’intera famiglia e il suo assorbimento da parte di un’altra, era considerata un atto di singolare gravità, per il mutamento che poteva determinare negli equilibri sociali, politici e persino religiosi della comunità arcaica. Pertanto il suo compimento era sottoposto a procedure e controlli particolarmente penetranti.