GRANDE, Adriano
Scrittore, nato a Genova il 1° luglio 1897. Autodidatta, esercitò diversi mestieri prima di entrare (1925) nel Giornale di Genova; e da allora è stato redattore e collaboratore di molti quotidiani e periodici. Nel 1931 fondò e diresse in Genova Circoli e nel 1940, a Roma, Maestrale, riviste di poesia e di cultura.
Esordì con un volume di prose e poesie, Avventure, Torino 1927; al quale seguirono alcune raccolte di versi: La tomba verde, ivi 1930; Nuvole sul greto, Genova 1933; Alla pioggia e al sole, Lanciano 1936; Poesie in Africa, Firenze 1938; Strada al mare, ivi 1943. Ha anche composto un lavoro di teatro, Faust non è morto, Roma 1935, e un Ritratto di Genova, Torino 1940.
La poesia del Gr. tende a conciliare le esigenze dell'essenzialità lirica con il bisogno di un canto disteso, di un'autobiografia scoperta e "affabile": riallacciandosi da un lato, per certa sua risentitezza di immagini e di lessico, ad una tradizione poetica "ligure" che dallo Sbarbaro (e magari dal Roccatagliata Ceccardi) giunge al Montale; e dall'altro ai toni medî e alla pensosa discorsività di un Saba. Ma gli accenti più genuini del Gr. vanno cercati in un'aura sospesa di memoria, dove quel suo dolente e pur fiero senso della provvisorietà umana riesce a pacificarsi in balenanti visioni di paesaggi, ore, stagioni.
Bibl.: E. Montale, in La Fiera letteraria, 8 gennaio 1928; S. Solmi, in Pègaso, giugno 1930; G. Debenedetti, in L'Italia lett., 28 settembre 1930; G. Ravegnani, I contemporanei, s. II, Modena 1936, pp. 297-308; A. Gargiulo, Letteratura ital. del Novecento, Firenze 1940, pp. 350-53.