RETTÈ, Adolphe
Poeta francese, nato a Parigi nel 1863, morto a Beaune nel 1930. Nel 1888 fondò con Gustave Kahn la seconda Vogue; poi diresse, con Henri Mazel, l'Ermitage. Collaborò inoltre a varie riviste, sostenendo con vivace spirito polemico le idee simboliste e l'opera degli scrittori amici. Più tardi si staccò dal gruppo, tentando una poesia d'ispirazione più libera e vasta, attinta direttamente dalla vita della natura. Egli abitava allora a Guermantes, in mezzo alla foresta di Fontainebleau; e appunto alla foresta chiedeva i motivi dei suoi nuovi canti e racconti. A questa conversione letteraria del R., ne seguì, intorno al 1907, un'altra, morale e spirituale, dall'anarchia al cattolicismo, che suscitò molto clamore. Poi, ancor prima della morte, cadde in oblio; né si può dire che l'opera abbia in sé, fuori delle contingenze e delle intenzioni, un valore durevole.
Appartengono al primo periodo le raccolte di versi: Cloches en la nuit (Parigi 1889); Une belle Dame passa (ivi 1893), e l'Archipel en fleurs (ivi 1895), al secondo, La forêt bruissante (ivi 1896), e Dans la forêt (versi e prose, ivi 1903). Una raccolta completa di Poésies uscì a Parigi nel 1906. Degli scritti in prosa, utili a intendere l'evoluzione spirituale del R., ricorderemo: Réflexions sur l'anarchie (Parigi 1904), Le symbolisme, anecdotes et souvenirs (ivi 1903); Du Diable à Dieu (ivi 1907); Le Règne de la Bête (ivi 1908); Notes sur la psychologie de la conversion (ivi 1911); La maison en ordre. Comment un révolutionnaire devint royaliste (ivi 1924); L. Bloy. Essai de critique équitable (1924); La conversion (1927); ecc.
Bibl.: A. Crosnier, Les convertis d'hier, Parigi 1908.