Scrittore e viaggiatore francese (Niederwiller, Meurthe, 1790 - Pau 1857), nipote del generale Adam-Philippe (v.). Ebbe un'infanzia triste, dopo la morte del padre e del nonno sulla ghigliottina, nonostante le cure della madre, Delphine de Sabran, donna colta e intelligente, amica di Chateaubriand. Dopo aver tentato la carriera delle armi e quella diplomatica, si diede a viaggiare un po' dovunque in Europa. Tentò con scarso successo la letteratura: scrisse alcuni romanzi, poemi (La Cenci, 1829, da cui trarrà più tardi, nel 1833, una tragedia in versi in cinque atti), una specie di epopea mistica, Romouald ou la Vocation (1848). Divenne celebre invece per i suoi libri di viaggi: Mémoires et voyages ou lettres écrites à diverses époques pendant des courses en Suisse, en Calabre, en Angleterre et en Écosse (1830); L'Espagne sous Ferdinand VII (4 voll., 1838), e specialmente per la sua opera La Russie en 1839 (4 voll., 1843), di netta ispirazione liberale.