TOMMASI, Adolfo
Pittore, nato a Livorno il 25 gennaio 1851, morto a Firenze il 5 ottobre 1933. Di famiglia amica e ospitale ai "macchiaioli" (v.), compiuti in patria gli studî liceali e studiatovi il disegno, a Firenze si dedicò alla pittura col paesista Carlo Markò figlio e all'Accademia, disertandola ben presto per frequentare il Fattori, il Lega, il Signorini. Nel 1880 espose a Torino Dopo la brina: un vasto campo di cavoli, che sollevò una polemica tra Panzacchi, Cecioni e Signorini; e continuò a dipingere paesi e marine con schietta sincerità. Dopo non felici tentativi di impressionismo e plenarismo alla francese, tornò alla tradizione toscana; ma specialmente in una serie di pastelli, rievocanti vecchie ville italiane, ricercò taglio decorativo ed espressione poetica. Dopo una sosta impostagli da una malattia nervosa (1907-1911) riprese a dipingere, e tra l'altro eseguì una serie di vedute delle ville lucchesi, oltre che paesi e marine, più nella nuova maniera decorativa che nella tradizionale, post-macchiaiola. Finché nel 1925 la tarda età e la ripresa della malattia lo costringevano a un riposo assoluto. Fu insegnante di disegno all'Accademia navale di Livorno; partecipò alle più importanti esposizioni italiane e straniere, e a quelle di Venezia fino al 1907; fece varie mostre personali a Firenze e a Livorno. Opere sue sono possedute dalle gallerie di Roma, Firenze, Milano, Livorno, e da gallerie straniere.
Bibl.: G. Menasci, A. T., in Bollettino di Bottega d'arte (V, 4), Livorno, aprile 1926; Il pittore A. T. (necrologio), in La Nazione, Firenze, 25 ottobre 1933; (A. Antony De Witt), Mostra retrospettiva del pittore A. T., ibid., aprile 1934; id., A. T., in Illustrazione toscana e dell'Etruria, maggio 1934. V. anche bibl. alla voce tommasi, ludovico.