MUSSAFIA, Adolfo
Filologo, nato a Spalato il 15 febbraio 1834, morto a Firenze il 7 giugno 1908. Compiuti a Spalato gli studî secondarî, passò all'università di Vienna per seguire i corsi di medicina che presto abbandonò, dedicandosi alla filologia romanza. In questa scienza addestrandosi, autodidatta, sulle opere di Federico Diez, divenne uno dei migliori continuatori dell'opera di lui. Ebbe un ufficio accanto a Ferdinando Wolf nella biblioteca di corte e quasi contemporaneamente fu chiamato all'università di Vienna, nella quale insegnò per quasi 50 anni, prima lettere italiane, poi dal 1860 lingue romanze. Quando discese dalla cattedra, egli che, sebbene suddito austriaco, aveva sempre conservato anima italiana, e, membro della Camera alta, aveva apertamente sostenuto i diritti dei suoi connazionali (v. G. I. Ascoli, in Rend. Istituto lombardo, s. 2ª, XXXIV) si ritirò a vivere gli ultimi anni a Firenze.
Filologo dall'ampio sguardo, esercitò la sua attività quasi in ogni ramo della filologia romanza: fonetica, morfologia, sintassi, lessico degli idiomi letterarî e dei dialetti (Monumenti antichi dei dialetti italiani; Darstellung der romagnolischen Mundart; Beitrag zur Kunde der norditalienischen Mundarten, ecc.); e non meno nelle ricerche di letteratura comparata, indagando la genesi di molte leggende, illustrando testi e tradizioni medievali (Studien z. mittelalterlichen Marienlegenden, ecc.) con particolare predilezione del campo italiano, a cui si riferiscono 200 delle sue 336 pubblicazioni. L'elenco degli scritti è in Bausteine zur romanischen Philologie. Festgabe für Adolfo Mussafia zum 15 februar 1905 (Halle 1905).
Bibl.: Oltre ai necrologi sulle principali riviste di filologia e di letteratura, cfr.: E. Richter, in Zeitschr. für franz. Sprache und Literatur, LV (1932), pp. 168-193.