MONTICELLI, Adolfo
Pittore, nato da famiglia italiana in Marsiglia il 14 ottobre 1824, morto ivi il 26 maggio 1886. Studiò disegno nella scuola di belle arti della sua città natale col pittore E. Loubon; fu quindi scolaro del von Rey e di Augusto Raimonde Aubert. Nel 1856 a Parigi si legò in amicizia con N. Diaz, dal quale molto imparò, e frequentò il Corot e il Daubigny. Soggiogato da una passione ideale per l'imperatrice Eugenia, visse a Parigi fino al 1870, ma dopo Sedan abbandonò la capitale e tornò a piedi a Marsiglia, donde non si mosse più. Di volta in volta si sono cercate nell'opera sua, oltre quelle del Diaz, influenze di Rembrandt, di Tiziano, del Veronese, del Watteau, del Delacroix, del van Gogh; e non si può negare che l'intenso studio degli antichi maestri italiani e olandesi e il ravvicinamento al Delacroix, che prima non aveva compreso, abbiano cooperato alla formazione della sua arte, così come il fascino delle feste campestri e delle scene galanti del Watteau gliene fornì spesso i soggetti. Ma, in fondo, quella pittura disuguale, tumultuaria, eccessiva, fatta di classicismo e di modernità d'avanguardia, riflette a pieno la singolarità del temperamento dell'artista. Stranissimo tipo, dall'eloquio bizzarro intercalato di parole convenzionali, vestito all'antica, eccitabile dalla musica fino al parossismo, il M. era dominato dall'idea di essere già vissuto a Venezia al tempo di Tiziano. La sua fervida fantasia di eccelso coloritore mutava le più semplici sensazioni in visioni luminose, nelle quali il rosso che egli prediligeva, l'azzurro, lo smeraldo, il giallo dorato formano sinfonie meravigliose di tonalità e di sfumature. Il M. è uno di quei genî singolari che non si ricollegano ad alcuna scuola e la cui opera è una sorgente inesauribile di esperienze diverse; insieme con il Jongkind egli si può dire l'iniziatore più diretto dell'impressionismo ottico. (V. le tricromie alle voci impasto; impressionismo). Tra le sue opere ricordiamo nelle pubbliche gallerie Paesaggio (museo di Amsterdam); Scena in giardino (Francoforte sul M., Staedelsches Kunstinstitut); Campo di grano (Londra, National Gallery); Fontana di giovinezza (Pittsburg, Carnegie Institut.); Scena di genere (New York, Metropolitan Museum); Ritorno (Roma, Galleria nazionale d'arte moderna).
Bibl.: P. Guigou, A. M., Parigi 1895; A. Gouirand, M., ivi 1900; A. Maglione, M. intime de 1871 à sa mort, Marsiglia 1904; E. Mauclair, A. M., Parigi 1908; G. Coquiot, M., ivi 1923; A. d'Agnel e E. Isnard, M., sa vie et son oeuvre, ivi 1926; A. A. Négis, M., ivi 1929; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXV, Lipsia 1931 (con bibl.).