Celi, Adolfo
Attore e regista cinematografico, nato a Messina il 27 luglio 1922 e morto a Siena il 19 febbraio 1986. Con il suo fisico imponente, gli occhi azzurri taglienti e il naso decisamente aquilino, C. fu per molti anni uno dei pochi attori internazionali del cinema italiano: non un mattatore protagonista, come i divi della commedia all'italiana, ma un 'cattivo' perfetto, ruolo sostenuto sempre con grande sicurezza e naturale eleganza. La sua figura di gangster, eccentrico e spietato, fu resa celebre dal personaggio antagonista di Jean-Paul Belmondo in L'homme de Rio (1964; L'uomo di Rio) di Philippe de Broca; subito dopo diventò famoso in tutto il mondo come il crudele Emilio Largo, rivale di James Bond in Thunderball (1965; Agente 007, Thunderball ‒ Operazione tuono) di Terence Young. Ma lasciò un segno anche in parti brillanti, in particolare nel ruolo del dottor Sassaroli, primario cinico e burlone, in Amici miei (1975) di Mario Monicelli e nei suoi due sequels.
Diplomatosi in regia nel 1945 all'Accademia d'arte drammatica di Roma, lavorò come regista e attore in diversi spettacoli teatrali, prima di arrivare al cinema grazie al produttore Carlo Ponti, che lo volle per Un americano in vacanza (1946) di Luigi Zampa. Nel 1948 si recò in Argentina per il film di Aldo Fabrizi Emigrantes (1949) e, finite le riprese, si trasferì in Brasile dove rimase per oltre quindici anni, dirigendo il Teatro Brasileiro da Comoedia di San Paolo e il Teatro dell'Opera di Rio de Janeiro; in quello stesso periodo, inoltre, diresse e produsse anche alcuni film (Caiçara, 1950 e Tico-Tico no Fubà, 1952). Tornò quindi in Europa agli inizi degli anni Sessanta, dopo che il regista francese de Broca lo aveva voluto per L'homme de Rio, e quindi si impose nel grandissimo successo internazionale Thunderball. Degli oltre novanta film in cui comparve, la maggior parte (più di ottanta) la interpretò dal 1963 agli inizi degli anni Ottanta, nel corso di una carriera curiosamente tardiva e prolifica. Tra quelli da ricordare, oltre a L'alibi (1969), da C. anche codiretto assieme a Vittorio Gassman e Luciano Lucignani, si segnalano E venne un uomo (1965) di Ermanno Olmi, Diabolik (1968) di Mario Bava, La villeggiatura (1973) di Marco Leto, Le fantôme de la liberté (1974; Il fantasma della libertà) di Luis Buñuel e, soprattutto, Amici miei di Monicelli con il ruolo che C. avrebbe interpretato anche nei successivi Amici miei, atto II (1982) sempre di Monicelli, e Amici miei, atto III (1985) di Nanni Loy, ultimo film prima della prematura scomparsa, sopravvenuta al momento di andare in scena, mentre recitava in teatro un testo di F.M. Dostoevskij.Grande popolarità aveva ottenuto anche con il personaggio di James Brooke, ennesimo cattivo, nel televisivo Sandokan (1976) di Sergio Sollima.