Fisico (Firenze 1851 - Pavia 1896). Prof. di fisica dell'univ. di Catania e poi di Pavia. Importanti i suoi lavori sulla elettrolisi, che lo condussero a formulare (1882) l'ipotesi, poi detta di Clausius-Bartoli o di Arrhenius (il fisico svedese che, ripresala, l'approfondì e sviluppò), secondo la quale un elettrolita contiene sempre una certa percentuale di molecole dissociate in ioni. Istituì un nuovo procedimento di sintesi delle sostanze organiche per mezzo dell'elettrolisi con elettrodi a carbone. Effettuò, con E. Stracciati, ricerche per la determinazione del calore specifico dell'acqua fra 0 e 30 ºC. Compì studî importanti sulla pressione della luce, detta da taluni autori pressione di Maxwell-Bartoli.