NORDENSKIÖLD, Adolf Erik Nils
Esploratore e scienziato svedese, nato a Helsingfors (Helsinki), il 18 novembre 1832, morto a Dalbio presso Lund il 12 agosto 1901. Si dedicò agli studi della geologia e della mineralogia dapprima in Helsingfors, poi a Berlino, infine come aggregato al Museo reale di Stoccolma. Si unì nel 1857 alla spedizione promossa dall'Accademia delle scienze e dal re Oscar per una migliore conoscenza delle Svalbard, occupandosi dell'esplorazione geologica sotto la guida di O. Torell; a una seconda esplorazione nello stesso arcipelago prese parte nel 1861, a una terza nel 1864, a una quarta promossa dal conte Ehrensward nel 1868 durante la quale arrivò con la sua nave fino alla lat. 81°42′ N. Con maggior disegno ritornò alle Svalboard quattro anni più tardi, prefiggendosi un tentativo verso il Polo, ma, costretto allo sverno nella Baia di Mossel, dovette limitarsi a una fruttuosa esplorazione della Terra di Nord-ovest. Volle quindi tentare di annodare relazioni estive di traffici con la Siberia per la via di mare, e nel 1875 gli riuscì di arrivare in poche settimane col veliero Pröven alla penisola dei Samoiedi e al Mar di Cara, indi alla foce del Jenissei, donde per terra ritornò a Pietroburgo e in Svezia. Nell'estate del 1876 ritentò felicemente la stessa prova con la nave Ymer.
Nel luglio del 1877 poi il N. presentò al governo svedese il programma d'una navigazione per il cosiddetto Passaggio di Nord-est: per il passaggio cioè dall'Atlantico al Pacifico girando l'Asia da nord. L' impresa non mai tentata prima da alcuno, trovò valido appoggio e aiuto, così che il 4 luglio del '78 le due navi Vega e Lena (con le quali viaggiava anche l'italiano Giacomo Bove) poterono salpare, sotto il comando del N., da Göteborg dirette allo tretto di Bering. Favorite da una stagione particolarmente propizia, le due navi raggiunsero già nell'agosto il delta del Lena, donde la nave minore risalì (secondo il programma previsto) il gran fiume siberiano, mentre la Vega proseguì verso levante finché i ghiacci l'arrestarono lungo la costa nella Baia di Coliucin a poca distanza dallo Stretto di Bering. Dopo un lungo sverno, il 18 luglio la nave, liberata dai ghiacci, poté riprendere il suo cammino, indi entrare nel Pacifico, compiere il giro dell'Asia fino al Canale di Suez, salutare a Napoli la prima spiaggia europea e terminare finalmente in patria il viaggio trionfale. Il N. volle più tardi (1883) tentare anche la traversata, non prima osata da altri, della Groenlandia ch'egli riteneva poter trovare libera di ghiacci nell'interno; dalla costa occidentale il tentativo lo condusse sulla grande ininterrotta ghiaccia fino a 117 km. dal mare, senza che la marcia potesse continuare ulteriormente.
Nel campo degli studî il N. si dedicò soprattutto alla storia della cartografia con due opere, caposaldo oggi di qualunque studio in tale materia: il Facsimile-Atlas, Stoccolma 1889, dedicato soprattutto alla cartografia terrestre, e il Periplus, ivi 1897, riassumente lo sviluppo della cartografia nautica dalle sue origini fino al sec. XVIII: ambedue accompagnate da centinaia di riproduzioni cartografiche. Ricordano poi l'impresa maggiore del N. le due opere: Vega's färd kring Asien och Europa, Stoccolma 1881 (voll. 2) e Vega-expeditionens vetenskapliga jakttagelser, Stoccolma 1882-87 (voll. 5); un altro volume è dedicato alla spedizione groenlandese. Delle due opere di storia della cartografia comparve, insieme con l'edizione svedese, quella inglese.
Bibl.: Anderson, A.E. Nordenskjöld, Stoccolma 1901.