ash-SHĪSHAKLĪ, Adīb
Militare siriano, nato a Ḥamāh nel 1909. Tenente colonnello, nel dicembre 1949 si pose a capo di un gruppo di militari e arrestò Sāmī al-Ḥinnāwī (l'autore del colpo di stato dell'agosto contro Ḥusnī az-Za‛īm); per tale sua iniziativa fu nominato capo di Stato Maggiore. Scontento dell'andamento politico, nel novembre 1951 fece un nuovo colpo di stato, ma si accontentò di restare nell'ombra fino al 1953 quando fu dapprima nominato ministro degli Interni (aprile) e poi eletto, con referendum popolare, presidente della repubblica (luglio). Iniziò allora una intensa politica estera mirante ad attuare la sua idea di uno stato arabo comprendente Siria, Giordania e ‛Irāq; nell'interno impose un regime autoritario. Gli oppositori si organizzarono e nel febbraio 1954 alcuni reparti dell'esercito iniziarono un movimento contro di lui, costringendolo a fuggire all'estero. Nel 1955 fu condannato in contumacia a 20 anni di prigione per responsabilità in un omicidio. Il suo nome fu legato, negli anni seguenti, a processi per complotti e congiure.