MALATESTA, Adeodato
Pittore e scultore, nato a Modena il 16 maggio 1806, morto il 24 dicembre 1891. Entrò nell'Accademia Atesina di belle arti nel 1819, e ne uscì nel 1826. Nello stesso anno fu pensionato all'Accademia di Firenze, sotto la guida di P. Benvenuti. Il neoclassico maestro assai si compiacque del Filottete, primo quadro del M. (1827; Museo civico di Modena). Fu a Venezia e a Roma, dove non rimase insensibile all'esempio di G. F. Overbeck. Nel 1839 gli giunse la nomina a direttore dell'Accademia di Modena, e non lasciò più l'ufficio né la città sino alla morte. Lavoratore attivissimo, il M. ha lasciato alcune centinaia di opere, tra quadri religiosi (il maggior numero) e civili e ritratti. Ricordiamo il Tobiolo, esposto a Milano nel 1844, Agar (1847), Rivendugliola (1852). L'opera più lodata, e dall'autore, che vi lavorò una quindicina d'anni, considerata come la maggiore tra le proprie, fu Ezzelino da Romano fatto prigione, oggi al Museo civico di Modena, che fra i tanti quadri storici allora dipinti merita ancora un posto d'onore. Il gusto odierno apprezza dl più i ritratti del M. Ricordiamo, tra i molti, la bella Polissena Menotti (figlia di Ciro), oggi alla Galleria d'arte moderna di Roma. Il maestro si provò anche nella scultura, modellando una statua di L. A. Muratori, eretta nel 1853.
Bibl.: Asioli e Canevazzi, A. M., Modena 1905; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929 (con bibl.).