Adenoidi
La tonsilla adenoidea, o tonsilla faringea, appartiene al tessuto linfatico diffuso e rappresenta un accumulo linfatico organizzato localizzato nella volta della rinofaringe. Per particolari condizioni costituzionali (diatesi linfatica), ambientali (clima, inalazioni irritanti) e patologiche (processi infiammatori recidivanti, malattie infettive ed esantematiche) può subire un processo di iperplasia e ipertrofia, con formazione di vegetazioni adenoidi (le adenoidi del linguaggio corrente), e dar luogo alla sindrome che viene indicata con il termine di adenoidismo.
La tonsilla adenoidea, come i linfonodi, è formata da tessuto connettivo ricco di linfociti, le cellule del sistema immunitario che vengono prodotte, mantenute e distribuite dal sistema linfatico. La tonsilla adenoidea, insieme con le tonsille palatine (quelle per le quali si utilizza comunemente questo termine), le tonsille tubariche, ovvero la porzione di tonsilla adenoidea più vicina alle tube di Eustachio, la tonsilla linguale e i gangli linfonodali (o linfonodi), appartiene ai tessuti linfatici periferici e partecipa attivamente, con milza e timo, alla produzione di linfociti, i quali si formano in una zona specifica del tessuto linfatico, chiamata centro germinativo.La tonsilla adenoidea, in particolare, contribuisce alla sorveglianza immunitaria di un'area (il canale respiratorio) che, per la sua comunicazione con l'esterno, è ad alto rischio di infezioni da agenti patogeni. Sorveglianza analoga viene effettuata dalle tonsille palatine e dalla tonsilla linguale nella cavità orale, e dalle placche di Peyer nella lamina propria dell'intestino tenue. Le dimensioni della tonsilla adenoidea tendono ad aumentare dopo il terzo anno di età, fino a raggiungere il massimo sviluppo verso il decimo anno, superato il quale il tessuto va incontro a un fenomeno di regressione naturale.
L'organizzazione e la funzione della tonsilla adenoidea, in quanto tessuto linfopoietico, sono il risultato di una storia evolutiva più ampia, legata alla necessità di sviluppare un sistema immunitario efficacemente correlato all'evolversi dei rapporti tra l'organismo animale e l'ambiente. Infatti, mentre da una parte la pressione selettiva esercitata dagli agenti infettivi ha comportato l'evoluzione di cellule deputate ai meccanismi di difesa, dall'altra l'evolversi della struttura anatomica ha determinato la comparsa di tessuti e strutture adatte per la sorveglianza immunitaria delle aree maggiormente esposte agli agenti patogeni.La presenza di cellule immunitarie si riscontra nella maggior parte degli Invertebrati sotto forma di celemociti o emociti, attivi nell'idrolinfa degli Invertebrati inferiori o nell'emolinfa degli Invertebrati superiori, gli unici tipi di liquidi circolanti che si trovano in questi organismi. Tali cellule, prodotte da aree della parete celomatica o intestinale, oppure da ghiandole dell'emolinfa, sono capaci di attivare solo un tipo di immunità cellulare (fagociti o cellule citotossiche) o umorale (agglutinine, linfochine e altro), aspecifica e indipendente dal tipo di antigeni con i quali gli organismi possono venire in contatto durante la loro esistenza. Nei Vertebrati, invece, dove accanto al sistema sanguigno deputato al rifornimento metabolico e gassoso di tutti i tessuti, se ne sviluppa uno linfatico responsabile del drenaggio dei liquidi interstiziali, la risposta immunitaria diviene estremamente specifica: compaiono cellule (linfociti T, linfociti B) e fattori diffusibili (immunoglobuline), in grado di sostenere una risposta immunitaria in relazione al tipo di antigene, che sono prodotti e distribuiti da organi e tessuti linfatici sempre più specializzati.
Sebbene la presenza di linfonodi o gangli linfatici sia considerata una caratteristica dei Mammiferi, la comparsa di tessuto linfoide diffuso associato al sistema linfatico si riscontra già nei Condroitti (pesci cartilaginei), dove è ben identificabile un'ampia zona di tessuto linfopoietico sulla parete dell'esofago. In questi organismi è inoltre presente, anche se in forma diffusa, l'organo linfopoietico embrionale caratteristico dei Vertebrati, il timo, localizzato nella regione del collo, area in cui si trovano frequentemente organi sia linfopoietici sia emopoietici. Tra le forme adulte di Vertebrati, masse di tessuto linfoide si ritrovano nella parete della bocca e della faringe negli Anfibi e strutture di tipo tonsillare sono presenti in molti Amnioti.
Le tonsille si formano all'interno dei solchi faringei durante lo sviluppo delle cavità orale e nasale. Come i linfonodi, la milza e i vasi linfatici, sono costituite da cellule di provenienza mesodermica. Durante i ripiegamenti ectodermici ed entodermici che daranno origine alla struttura di bocca, naso e canale digerente, una parte di tessuto mesodermico migra nella regione ventrale della seconda tasca faringea e, associandosi a tessuto entodermico, rappresenta il primo abbozzo della futura tonsilla palatina. Aggregati simili, originatisi nella prima tasca faringea, costituiscono il nucleo iniziale della tonsilla tubarica, mentre quelli che derivano dalla parete della faringe daranno origine alla tonsilla faringea, o tonsilla adenoidea. Il tessuto connettivo che si sviluppa da questi abbozzi embrionali contiene, a partire dal quinto mese di vita intrauterina, linfociti che si sono differenziati in situ o sono qui migrati dal circolo sanguigno.
Essendo la tonsilla adenoidea sprovvista di capsula, ovvero di tessuto di delimitazione, il ripetersi di processi infiammatori a suo carico (adenoiditi) può causare la formazione di vegetazioni adenoidee ipertrofiche, cui si connette la sindrome denominata adenoidismo. Questa si manifesta con la cosiddetta facies adenoidea, caratterizzata da bocca semiaperta, arcata dentaria superiore più sporgente dell'inferiore, naso affilato e pallore. I sintomi sono respiratori (ricorso alla respirazione per via orale a causa dell'ostruzione delle vie nasali, con conseguente apporto al polmone di aria scarsa, non depurata e non riscaldata), fonatori (rinolalia chiusa), auricolari (otiti medie con conseguente ipoacusia), neuropsichici (torpore intellettivo, enuresi, pavor nocturnus), scheletrici (deformazioni toraciche) e talora endocrini. Tale condizione può richiedere l'asportazione chirurgica delle adenoidi (adenoidectomia), che deve comunque essere decisa tenendo in considerazione l'importante ruolo immunitario del tessuto linfatico e la naturale regressione di tale tessuto superato il decimo anno di età.
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