ADEMARIO (Ademaro, Adelmario, Adamaro)
Figlio del chierico Balsamo, nacque a Capua, ma visse dalla fanciullezza alla corte di Ottone II, dove fu educato assieme al figlio di questo, Ottone III, che lo ebbe carissimo e ne procurò la fortuna. A Ugo di Toscana, che, durante la reggenza di Adelaide e di Teofano, aveva tenuto dal 987 il marchesato di Spoleto per rafforzare la sua posizione di luogotenente imperiale nel Regno italico, Ottone III, operando nuovamente la divisione dei due marchesati, sostituì a Spoleto per breve tempo un tal Corrado (maggio del 996). Ma, qualche anno dopo, nel dicembre del 998, l'imperatore investì A. della marca spoletina. A lui egli affidò anche un'importante spedizione nell'Italia meridionale contro il principato di Capua e il ducato di Napoli, sui quali intendeva rivendicare la sua sovranità (settembre 999). A Capua il principe Laidolfo accolse A. e gli prestò giuramento di fedeltà per l'imperatore consegnandogli ostaggi. Insieme poi marciarono su Napoli, catturandovi il duca Giovanni IV che venne tradotto a Capua. Ma qui si ebbe un improvviso colpo di scena, perché A. col tradimento si impadronì del principe Laidolfo, della moglie di lui Maria, di vari nobili e gastaldi, fra i quali Gaiderisio e Landone di Caiaffo, i quali vennero tutti dispersi, per diversi esili, oltralpe. La politica imperiale trionfò per qualche tempo nell'Italia meridionale; lo stesso A. fu nominato principe di Capua (marzo del 1000) e si ricompose con lui buona parte dei domini che già prima erano stati di Pandolfo Capodiferro. Senonché, nel luglio dello stesso anno, una rivolta dei Capuani estromise A., al quale fu sostituito nel principato Landolfo V di S. Agata, pure appartenente al ceppo della dinastia principesca capuana. Di A. dopo il dicembre 999 non si hanno più notizie come marchese di Spoleto, dove da molto tempo i duchi si succedevano disordinatamente e senza continuità dinastica. Degli atti più significativi compiuti da A. nel principato di Capua è da ricordare che egli creò il primo conte del gastaldato di Aquino nella persona di Atenolfo "Summucula",il quale "de more, adhibitis Evangeliis, eius fidelis efficitur".
Fonti e Bibl.: N. Cilento, La cronaca dei conti e dei principi longobardi di Capua dei codici cassinese 175 e cavense 4 (815-1000), in Bullett. d. Ist. stor. ital. per il M.E., LXIX (1957), pp. 33 s., 63 n. 36.