PATTI, Adelina e Carlotta
Figlie del tenore catanese Salvatore Patti e della romana Caterina Chiesa ved. Barrili, soprano, furono entrambe cantanti. Adelina nacque a Madrid, ove i suoi genitori cantavano, il 19 febbraio 1843. Esordì nel 1859 a New York nella Lucia di Lammermoor, dopo aver fatto un giro di concerti col celebre violinista norvegese Ole Bull. Cantò quindi in altre città americane e poi al Covent Garden di Londra, dove eseguì La Sonnambula avendo a compagno il famoso tenore Mario Tiberini e suscitando un vero delirio. Da quel momento girò trionfalmente i maggiori teatri di tutto il mondo e conquistò tale celebrità da superare quella delle più famose cantanti sue contemporanee.
Ebbe a impresario nella sua vita artistica Maurizio Strakosch che aveva sposato un'altra sua sorella, Amalia; e accumulò un'ingente fortuna, dato che percepiva fino a 25.000 franchi per sera. Al plauso dei pubblici si unì per lei quello non solo dei maggiori critici, ma anche dei più grandi maestri, dal Rossini al Verdi che la reputava superiore alla Malibran. La sua voce pura, argentina, limpidissima era di eccezionale bellezza e di singolare estensione, potendo andare dal la basso al mi e al fa sopracuti; ed era così pieghevole, duttile e graduabile, da prestarsi alla espressione dell'energia, della dolcezza e del brio; era inoltre educata ad ogni virtuosismo. Ma A. P. fu soprattutto una grande interprete dei personaggi che rappresentava, una cantante piena di sentimento espressivo, semplice, spontanea, versatile, sì da poter passare agevolmente dalla classica purezza delle opere mozartiane alla patetica dolcezza di quelle belliniane, al brio delle opere buffe del Rossini, alla drammatica passionalità di alcune opere del Verdi. Nessuno la superò nella Traviata.
Appena diciottenne aveva sposato il marchese di Caux, da cui si separò ben presto. Suo secondo marito fu il celebre tenore Niccolini (Nicolas). Dopo la morte di lui sposò in terze nozze il barone svedese Cederström. Ritiratasi nel 1895 dalle scene, cantò ancora qualche volta in concerti. Fu anche compositrice di pezzi per canto e per pianoforte e pubblicò, in inglese, le sue memorie (My reminiscences, 1909). Morì in Inghilterra nel suo Castello di Craig-y-Nos il 27 settembre 1919.
La sorella Carlotta, nata a Firenze nel 1836, morta a Parigi nel 1889, non poté, essendo zoppa, diventare cantante di teatro: ma fu molto apprezzata quale cantante da sala, per la bellezza della voce e per la squisitezza dell'arte sua.
Bibl.: H. Böhme, A. P., Amburgo 1863; Th. de Grave, Biographie de A. P., Parigi 1865; E. de Leyden, A. P., 1866; G. de Charnacé, A. P., Parigi 1868; E. M. Vacano, Der Roman der A. P., Vienna 1875; I. M. Dalmazzo, A. P.s Life, 1877; L. Lauw, 14 Jahre mit A. Patti. Erinnerungen, Vienna 1884; E. Hanslick, A. P., in Musikalische Stationen, Berlino 1885; A. Bonaventura, A. P., in L'arte pianistica, 20 ottobre 1919; A. Lancellotti, A. P., in Musica d'oggi, febbraio 1925.