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APPIGNANI, Adelaide Orsola

di Silvana Simonetti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
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APPIGNANI, Adelaide Orsola

Silvana Simonetti

Nata a Roma verso il 1807 da Serafino e da Cecilia Persiani, rimasta orfana di padre e risposatasi la madre con il violinista Andrea Aspri-Ucellini, assunse il cognome del padrigno e, mutato il nome di Adelaide in Orsola, formò così il suo nome d'arte. Giovanissima, studiò musica con Valentino Fioravanti e, sembra, anche con G. Baini. Appena diciassettenne prese parte come cantante alla prima esecuzione romana della Medea in Corinto di G. S. Mayr all'Accademia filarmonica (28 sett. 1824), e tre anni dopo compose espressamente per il teatro Valle di Roma l'opera Le avventure di una giornata (14 maggio 1827, da lei diretta al cembalo, più volte replicata con gran successo). Il 6 genn. 1833 l'A. interpretò il personaggio di Smeton nell'Anna Bolena di G. Donizetti eseguita dall'Accademia filarmonica al palazzo Lancellotti. Nel 1834 l'A. compose altre due opere, Francesca da Rimini e I riti indiani, che, però, non furono rappresentate. Il 28 nov. del 1834 veniva data al teatro Valle un' "accademia", o concerto vocale-strumentale diretto dal maestro E. Angelini in onore dell'A. che vi fece eseguire un duetto dell'opera I riti indiani. L'A. aveva composto per questo concerto anche una Sinfonia a grande orchestra (da lei trascritta poi per solo pianoforte e stampata a Roma da Ratti, Cencetti e C., s. d.), alcune Variazioni per pianoforte sopra un tema rossiniano e un Pot-pourri per pianoforte, questi ultimi pezzi dall'A. stessa eseguiti. In un altro concerto al teatro Valle il 15 maggio 1835 fu cantato un duetto per soprano e tenore dell'opera Francesca da Rimini. Oltre alle attività di cantante e compositrice, l'A. svolse in questo periodo anche quello di direttrice d'orchestra a Roma e a Firenze (1838) e di ottima insegnante di canto (fu suo allievo il tenore Settimio Malvezzi). L'A. aveva nel frattempo sposato il conte Girolamo Cenci-Bolognetti. Il 15 sett. 1842, in considerazione dei suoi meriti musicali, l'A. che già faceva parte dell'Accademia filarmonica, fu iscritta fra le non numerose socie onorarie dilettanti dell'Accademia di S. Cecilia "per il canto, pianoforte, e composizione". L'anno dopo ella scriveva per il teatro Aliberto delle Dame l'opera I pirati, che fu rappresentata nel marzo con discreto successo (alcune romanze e duetti furono stampati a Roma dall'Ambrosini, s.d.). Le notizie dell'A. come compositrice, dopo questa data, sono limitate ad una cantata, La redenzione di Roma (1871) e all'opera Clara di Clevers, scritta nella quaresima del 1976 per l'inaugurazione del teatro di via Nosadella a Bologna con il nuovo nome di teatro Nazionale. Una copia di una sua romanza, La tomba, su testo di G. B. Canovai, è conservata, manoscritta alla Biblioteca di S. Cecilia (Acc. Ms. 1838).

L'A. morì a Roma il 30 sett. 1884.

Cantante, pianista e compositrice di notevole valore, l'A. spicca nell'ambiente della società musicale romana ottocentesca per il riconoscimento ottenuto dalle due maggiori Accademie musicali della città, S. Cecilia e la Filarmonica, alle cui manifestazioni si suppone ella abbia partecipato più attivamente di quanto sia possibile documentare. Compositrice di vena facile e gradevolmente melodiosa, l'A. come cantante e soprattutto come seria insegnante di canto fu degna di quella severa e tradizionale scuola romana, tanto a cuore del Baini nei suoi voti e progetti per un conservatorio di musica fin dal 1826.

Bibl.: Catalogo dei maestri compositori dei professori di musica e dei socii di onore della Congregazione e Accad. di S. Cecilia di Roma residente nel collegio di S. Carlo a Catinari, Roma 1845, p. 31; J. A. L. de La Fage, Essais de diphthérographie musicale, Paris 1864, p. 521; G. Radiciotti, Teatro e musica in Roma nel secondo quarto del secolo XIX (1825-50), Roma 1905, pp. 22, 49, 73, 76; A. Cametti, L'Accademia Filarmonica Romana dal 1821 al 1860, Roma 1924, pp. 1954; A. De Angelis, Nella Roma papale - Il teatro Aliberto delle Dame (1717-1863), Tivoli 1951, p. 292; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, p. 63; F. I. Fétis, Biographie universelle des musiciens, I, Paris 1873, p. 157; R. Eitner, Quellen - Lexikon der Musiker, I, p. 225; X, p. 401; Encicl. dello Spettacolo, I,col. 1015.

Vedi anche
duetto Composizione (o parte di composizione) per due esecutori vocali o strumentali con le due parti di uguale importanza. Il duetto teatrale appare per la prima volta nell’opera romana a metà del 17° secolo. Il duetto vocale da camera fiorì in Italia dalla seconda metà del 17° al 18° secolo. Il duetto ... direttóre d'orchèstra direttóre d'orchèstra Chi dirige le esecuzioni musicali di un insieme di strumentisti. Sebbene la necessità di una guida ritmica ed espressiva fosse riconosciuta fin dall'antichità, l'uso di una gestualità manuale convenzionale risale al Medioevo, al praecentor, cioè al direttore di coro del canto gregoriano, ... Teatro degli Indipendenti Teatro d’avanguardia fondato a Roma nel 1922 da A.G. Bragaglia. Fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza. Gaetano Donizétti Donizétti ‹-ƷƷ-›, Gaetano. - Musicista (Bergamo 1797 - ivi 1848). Celebre operista, la sua arte va considerata come il culmine della musica italiana nel suo momento di passaggio dal tiepido iniziale romanticismo del secondo Rossini al romanticismo appassionato o rapito che recherà i segni di G. Verdi. ...
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