BORGHI MAMO, Adelaide
Nacque a Bologna il 9 ag. 1829. Incoraggiata dai cantanti D. Donzelli e Giuditta Pasta, studiò canto con Matilde Festa, debuttando nel 1846 nel Giuramento di S. Mercadante all'antico Teatro de' Pascolini di Urbino e conseguendo già alla prima rappresentazione un notevole successo. Il 25 apr. 1847 cantò in un grande concerto al Teatro Comunale di Bologna, insieme con il basso P. Marchesi e il clarinettista E. Cavallini.
Per la stagione 1849-50 fu a Malta, dove conobbe il tenore spagnolo Miguel Mamo, che in breve tempo sposò, unendo il proprio cognome a quello del marito. Nel 1851 cantò a Napoli Malvina di Scozia di G. Pacini al Teatro S. Carlo e nel 1853 fu a Vienna. Di ritorno in Italia nello stesso anno, presentò in prima esecuzione L'alchimista di L. Rossi al Teatro del Fondo di Napoli e Alina di G. Braga e nel 1854 al Teatro S. Carlo Marco Visconti di R. Petrella: queste due ultime opere erano state scritte apposta per la Borghi Mamo. Dopo circa un decennio di ininterrotti successi in Italia, la B. si recò a Parigi, scritturata al Théâtre Italien, allora dominato dai grandi cantanti Erminia Frezzolini (con la quale stabilì subito un rapporto di fraterna amicizia), Giulia Grisi, E. Tamberlick, ecc. e seppe conquistarsi il pubblico parigino con le sue doti e un repertorio arduo e disparato. La sua più grande creazione fu quella della parte di Azucena nel Trovatore verdiano, eseguito per la prima volta in Francia il 23 dic. 1854 al Théâtre Italien e ripetuto nel 1856 all'Opéra in lingua francese, dove, però, non ottenne consensi favorevoli dalla critica. Ancora al Théâtre Italien nel 1860 cantò Margherita la mendicante di G. Braga, suo prediletto accompagnatore; il 12 aprile dello stesso anno fu applaudita all'Her Majesty's Theatre di Londra nella parte di Eleonora nella Favorita di G. Donizetti, parte che la B. eseguiva in modo mirabile e che ripeté nell'autunno al Comunale di Bologna e nel 1861 alla Scala di Milano. A Londra la B. si esibì pure in concerti e partecipò anche al Norwich Festival. Nel 1861 presentò alla Scala di Milano, in prima esecuzione, l'Espiazione di A. Peri e nel 1863 il Rienzi dello stesso autore. Cantò in seguito a Madrid (1863-64, 1866), a Genova (1869) e a Venezia (1871); verso il 1875 si ritirò dalle scene, dedicandosi all'educazione musicale dell'unica figlia, Erminia. Dopo alcuni anni trascorsi a Firenze, si trasferì a Bologna, dove morì il 27 sett. 1901.
La voce della B. fu quella di un vero contralto: spaziava, infatti, dalle note più acute del soprano leggero alle profondità delle voci virili, con ampia coloratura e uguaglianza di timbro. La sua tessitura andava dal fa sotto le righe al do sopra le righe; il timbro era caldo, morbido, potente; l'agilità tipica del soprano di coloratura era una delle sue più spiccate caratteristiche, della quale, però, non abusava. Queste doti, quasi naturali, erano accentuate da una grande musicalità e da un temperamento fortemente teatrale che le permisero d'interpretare personaggi vari e diversi per drammaticità: Cenerentola nell'opera omonima di Rossini, Zerlina nel Don Giovanni di Mozart, Arsace nella Semiramide di Rossini, Desdemona nell'Otello rossiniano, Margherita nel Faust di Ch. Gounod, Norina nel Don Pasquale diDonizetti, Saffo nell'opera omonima di G. Pacini, Fidès nel Prophète di G. Meyerbeer, ecc. Fu apprezzata dalla maggior parte dei musicisti del tempo (fra i suoi ospiti più frequenti si annoverava Rossini) e diverse opere vennero scritte appositamente per lei, come la Statira di S.Mercadante, la Magicienne di J. F. Halévy e Herculanum di F. David.
Bibl.: [F. H. J.] Castil-Blaze, L'Opéra-italien de 1548 à 1856, Paris 1856, pp. 358, 381, 407, 425, 462, 464, 472; P. Scudo, Critique et littérature musicales, II, Paris 1859, pp. 21, 120, 12326, 148-50, 414 s.; G. Radiciotti, Contributi alla storia del teatro e della musica di Urbino, Pesaro 1899, pp. 25 s.; A. B. M. (necrologio), in Gazzetta musicale di Milano, LVI (1901), n. 41, pp. 581-83; G. Grove's Dict. of Music and Musicians, I, London 1954, p. 816; Enc. dello Spett., II, coll. 837 s. (con bibl.).