adattamento
adattaménto [Atto ed effetto dell'adattare o dell'adattarsi (→ adattato)] [LSF] (a) La capacità che un sistema ha di modificare il proprio funzionamento o la propria struttura in relazione a determinati stimoli o segnali esterni (per es., variazioni ambientali) o anche interni (per es., variazioni di struttura), in modo da restare nelle condizioni ottimali di equilibrio o di funzionamento. (b) Relativamente a sistemi (elettrici, meccanici, ecc.) accoppiati, la condizione di accoppiamento nella quale il trasferimento mutuo di energia è il massimo possibile. ◆ [ELT] [EMG] A. d'impedenza: relativ. a sistemi accoppiati, la coincidenza, o quasi, delle impedenze delle parti che realizzano l'accoppiamento, essendo questa la condizione per il massimo trasferimento di energia (in queste condizioni, infatti, non si ha riflessione dell'energia all'indietro nel dispositivo di accoppiamento); in partic., a. acustico, elettrico, ottico, ecc.; se necessario, ciò s'ottiene mediante opportuni dispositivi intermediari, detti adattatori d'impedenza: per es., un condotto acustico a sezione non costante per sistemi acustici, un opportuno trasformatore per sistemi elettrici, ecc. Per l'a. d'impedenza nella propagazione di onde, v. onda: IV 254 e. ◆ [OTT] A. ottico: condizione in cui due parti ottiche contigue presentano indici di rifrazione coincidenti, o quasi, in modo che l'energia elettromagnetica che investe il sistema venga completamente trasmessa senza alcuna riflessione, o quasi. ◆ [FME] [OTT] A. visivo: la proprietà dell'occhio di regolare automaticamente, entro certi limiti, la sua sensibilità in relazione al flusso luminoso incidente, anche mediante l'opportuna variazione del diametro della pupilla (per luci piuttosto intense, coopera a ciò la parziale chiusura delle palpebre). Nell'a. in presenza di deboli flussi luminosi, non solo la pupilla si apre al massimo, ma interviene anche un progressivo aumento di sensibilità dei fotorecettori retinici, in partic. dei bastoncelli, ai quali resta essenzialmente affidata la cosiddetta visione crepuscolare, o scotopica. Il processo di a. inverso, cioè da piccoli a grandi flussi luminosi (a. della visione fotopica), è assai più rapido, svolgendosi nell'ambito di pochi secondi. Se il campo visivo presenta oggetti di brillanza molto diversa fra loro, il processo di a. visivo è perturbato dal fenomeno dell'abbagliamento (←).