Città della Turchia, in Cilicia (1.133.028 ab. nel 2000; 1.530.257 nel 2007 considerando l’intera agglomerazione). Posta al centro di un’ampia zona pianeggiante, a una trentina di km dal mare con cui comunica per mezzo del fiume Seyhan. L’abitato, cinto da mura e difeso da un castello, è in parte in collina, in parte in pianura. Quarta città della Turchia per popolazione, svolge un rilevante ruolo di metropoli regionale per il litorale anatolico mediterraneo ed è il più importante centro turco di industria cotoniera; di notevole importanza anche le industrie tessili, alimentari, chimiche, meccaniche, del tabacco e del cemento. Più recente lo sviluppo di attività terziarie (alberghi, banche, istituti di istruzione), che si sono aggiunte alle tradizionali attività commerciali (agrumi, lana, cotone). È capoluogo della prov. omonima.
Fu il centro del regno tardo ittito dei Danuna (8° sec. a.C), poi passò ai Persiani, nel 333 a.C. fu conquistata da Alessandro Magno e appartenne al regno dei Seleucidi. Contesa tra gli Arabi e i Bizantini, fu occupata definitivamente da questi ultimi nel 964; fu una delle città più notevoli del regno della Piccola Armenia fondato da Leone II (1187-1219), e mercato fiorente frequentato già dal principio del sec. 13° da Veneziani e Genovesi. Dal sec. 14° vi si affermò la dinastia turcomanna dei Ramaẓān Ōghlū, che anche dopo la conquista ottomana (1516) vi ebbero a lungo autorità e potere.