ADAMO di Rotwill (Rotwyl, Rothwill; Adamo Rot)
Prototipografo tedesco (oriundo di Rotwill), chierico della diocesi di Metz, figlio di Burcardo (o egli stesso soprannominato Burcardo), attivo in Italia, dal 1471, peregrinando per varie città, per sedici anni almeno. Dal 1471 al 1474, in Roma, uscito forse dal grande laboratorio di Sweynheim e Pannartz, si specializza in materia giuridica, dando tra l'altro forse più di cinque raccolte di pareri legali (Consilia), e in Indulgenze e Mirabilia Rornae, produzione particolarmente redditizia quest'ultima, di cui è, almeno a Roma, l'iniziatore nel 1471-72. Ma non trascura la materia letteraria: pubblica la Historia de duobus amantibus di Enea Silvio Piccolomini (1471-1472), stampa rinnovata due volte; e forse Epistolae di M.G. Bruto (pseudo). Trasferitosi a Venezia stampa dal 1476 al 1481 una diecina di opere latine varie, tra cui un Breviarium (10 luglio 1481, che è rarissimo) e anche un Vocabolario italiano-tedesco (1477). Socio in principio di Andrea Corvo da Kronštadt, dovette avere, però, poco successo, se lo troviamo poi in Aquila, dove introduce la stampa (privilegio per la stampa e vendita di libri del 3 nov. 1481), pubblicandovi, oltre a quattro o cinque opuscoli che non sottoscrive, la bella stampa delle Vite di Plutarco in volgare (16 sett. 1482), edizione principe. In Aquila egli lavorava ancora nel 1486.
Forse da ultimo si trasferì a Napoli, dove fu in rapporto con Francesco Del Tuppo. Potrebbe essere suo il Fasciculus ternporum di W. Rolevinck (2 dic. 1486) sottoscritto "Adam Alemanus", che si crede sia stampa napoletana.
Complessivamente si conoscono di lui circa venticinque edizioni, di cui parecchie rarissime. Con la sua produzione è andata talvolta confusa quella di Adamo di Ambergau. Usò vari tipi romani, poco differenziati, e quattro gotici.
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