STAFFELDT, Adam Wilhelm von Schack
Poeta romantico danese, nato a Gartz nell'isola di Rügen il 28 marzo 1769, da famiglia nobile d'origine tedesca, morto a Schleswig il 26 dicembre 1826. Trascorse in varie sedi un'esistenza grigia di funzionario; ma in giovinezza aveva studiato a Gottinga e aveva compiuto lunghi viaggi per l'Europa, trattenendosi anche oltre un anno, nel 1798, a Venezia. Natura malinconica e meditativa, subì l'influenza - oltreché di Oehlenschläger - di Steffens e di Schelling, di Giordano Bruno, e coi suoi due volumi di liriche (Digte, 1804; e Nye Digte, 1808) fu in Danimarca l'interprete di un romanticismo nostalgico e pensoso, prossimo al naturalismo mistico-estetico dei primi romantici tedeschi. S'ispirò in un Sonetkrans a Petrarca, e col suo amore nostalgico per l'Italia iniziò nella letteratura danese quella "poesia romantico-idillica d'Italia", che doveva più tardi giungere a così larga diffusione nell'età di Bødtger e di Andersen.
Opere: Samlede Digte, voll. 2, Copenaghen 1843.
Bibl.: R. Palleske, in Euphorion, VI (1899); J. Precht, Der Einfluss G. Brunos auf den dänisch-deutschen Romantiker S. v. S., diss., Kiel 1916.