ELSHEIMER, Adam
Pittore e incisore, nato a Francoforte sul Meno nel 1578, morto a Roma l'11 dicembre 1610. Dapprima studiò nella sua città nativa con Filippo Uffenbach, pel tramite del quale subì l'influsso della pittura di paesaggio olandese, soprattutto della scuola di Frankenthal; poi, verso la fine del secolo, andò a Venezia presso J. Rottenhammer, attraverso il quale risentì del Tintoretto e in genere della pittura veneziana. Nel 1600 doveva essere già a Roma, e vi si trattenne poi sempre. L'azione esercitata dall'E. sull'ultimo stile del Brill e su altri pittori romani, come il Tassi, Claudio Lorenese ecc., dovette essere profondamente rivoluzionaria come quella del Caravaggio i cui principî pittorici furono sapientemente assimilati dal pittore tedesco. I problemi della luce e del colore, studiati dal Caravaggio nelle figure e negl'interni, furono dall'E. risolti nella pittura di paesaggio, e sviluppati in maniera ch'essi divennero in un certo senso la base della pittura del Rembrandt e di molti altri. Non meno originale fu l'E. nei disegni e nelle acqueforti, che nella tecnica e, nello stile precorrono spesso in modo sorprendente il Rembrandt. La collaborazione dell'E. col Saraceni e l'attività di molti dei nuovi scolari assai abili rendono difficile riconoscere con certezza le sue opere. La Predicazione di S. Giovanni Battista (Monaco di Baviera), il suo primo lavoro, rivela l'influenza olandese; il cambiamento di stile avvenuto a Venezia alla scuola del Rottenhammer è palese in diversi quadri, come nel S. Paolo a Listra (Francoforte) e nell'Incendio di Troia (Monaco), e del suo periodo romano abbiamo notevoli esempî a Berlino (Ninfe al bagno, Mercurio ed Argo), Bergamo (S. Girolamo), Firenze, Basilea, Cambridge, ecc. La più vasta raccolta dei suoi disegni si trova nel Museo Städel di Francoforte. Le opere dell'E., tutte di formato piccolissimo, eseguite con somma cura, furono molto apprezzate e ricercate anche durante la vita dell'artista.
Bibl.: La bibliografia anteriore al 1914 fu raccolta da H. Weissäcker, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, X, Lipsia 1914; W. von Bode, Adam Elsheimer der römische Maler deutscher Nation, Monaco di Baviera 1920; H. Weissäcker, Die Zeichnungen Adam Elsheimers, in einem Skizzenband des Städelschen Kunstinstituts, Francoforte sul Meno 1923; id., in Atti del X congresso internaz. di storia dell'arte, Roma 1923, 402-12; H. Focillon, in Mélanges Bertaux, Parigi 1924, pp. 77-92; A. M. Hind, in Print Collector's Quarterly, XII (1925), pp. 233-56 e XIII (1926), pp. 9-29; H. Weissäcker, Adam Elsheimers Originalradierungen, in Jahrb. d. preuss. Kuntsaml., XLVIII (1927), pp. 58-72; id., Vergessene Jugendarbeiten Elsheimers, in Zeitschr. f. bild. Kunst., LXII (1928-29), pp. 68-72; H. Voss, in Amtl. Berichte, L (1929), pp. 20-27.