ASNYK, Adam
Nato a Kalisz, l'11 settembre 1838, ebbe a prima maestra la madre, a prima passione i libri; crebbero in lui, col passare degli anni, l'ardore patriottico e l'attività rivoluzionaria: l'amor di patria e la religione ispirarono i primi versi del giovanetto dodicenne. Fu studente a Varsavia nella facoltà di medicina, l'unica allora (1857) esistente, e successivamente di filosofia e storia a Heidelberg, dove si occupò anche di economia politica e di altre discipline giuridiche. Compì un primo viaggio in Italia, passando a Napoli l'inverno del 1864-65. Qui ricominciò a fluire la sua vena poetica: di qui mandò al Dziennik Literacki di Leopoli i primi versi, stampati nel 1864 col titolo Podrożni (Viaggio); e già conosceva la nostra lingua tanto da leggere la Divina Commedia nell'originale (più tardi tradusse il terzo canto dell'Inferno). Conseguita nel 1866, a Heidelberg, la laurea in filosofia, pubblicò nel 1868 una commedia in versi, in un atto: Gałâzka heliotropu (Il ramoscello di eliotropo); nel 1869, il primo volumetto di poesie. Trasferitosi a Cracovia, dove ebbe il grande dolore di perdere la madre (1871), tornò in Italia (1872-73): quivi scrisse un dramma storico (Cola Rienzi) e uno sociale: Żyd (L'Ebreo). Nel 1875 si sposò con Sofia Kaczorowska, rapitagli dalla morte dopo nemmeno un anno. Dal 1882 in poi fu attivo collaboratore della Reforma (poi Nowa Reforma), organo del partito democratico-liberale e prese parte alla vita pubblica, dapprima come consigliere comunale (1883), poi come deputato alla dieta provinciale di Leopoli. Malandato in salute, intraprese un viaggio alle Indie, trattenendosi qualche tempo a Ceylon. Nel ritormo si fermò a Napoli, dove contrasse i germi del tifo, che dopo lunghe sofferenze lo condusse alla tomba (2 agosto 1897). Soprattutto lirico, epigono del romanticismo ma insieme antesignano e banditore delle nuove idealità sociali, patriottiche, umane; insuperato, meno che dal grandissimo Slowacki, nella perfezione formale dei versi e delle rime, è altresì un interprete squisito del sentimento della natura e dell'amore, anche nella delicata riproduzione della poesia popolare; a giudizio di uno de' suoi critici, il Chrzanowski, nessuno tra i poeti polacchi postromantici "ha altrettanto diritto al nome di poeta europeo, quanto l'Asnyk".
L'edizione fondamentale è quella in tre volumi (Varsavia 1924), con introduzione di F. Hoesick, che comprende le liriche, le traduzioni e i sonetti.
Bibl.: I. Chrzanowski, Liryka patryotczna Asnyka, Cracovia 1913; J. Tretiak, A. Asnyk jako vyraz swojej epoki (A. Asnyk come espressione dell'epoca sua), Cracovia 1922. Per i rapporti con la letteratura italiana: M. Mann, Echa wloskie w poezij Adama Anyska (Echi italiani nella poesia di A. A.), Varsavia 1926. Varie liriche sono tradotte nella rivista I nostri quaderni, Lanciano 1927.