ACQUAVIVA Picena
Comune marchigiano (piceno) nel bacino del torrente Albula tra Tesino e Tronto. È posta su un colle (m. 137) con vista dal monte dell'Ascensione all'Adriatico. Il territorio comunale è collinoso e raggiunge le quote estreme di m. 367 e di m. 70; 'ha una superfice di 20,81 kmq., di cui 1941 ettari di superficie agricola e forestale. Gli abitanti erano 2085 nel 1881, 2883 nel 1901, 3021 nel 1921, di cui 1024 nel capoluogo. La produzione principale è di grano, granoturco, viti (che dànno vini ricercati), olivi, gelsi, frutta (mandorli); si confezionano cestelli di paglia, ed è tuttora usata la tessitura. Acquaviva è a 6 km. dal mare e a 7 dalla ferrovia litoranea adriatica (stazione di S. Benedetto del Tronto); appartiene alla provincia di Ascoli, mandamento di S. Benedetto del Tronto, diocesi di Ripatransone. Nei dintorni vi sono tracce preistoriche e ruderi romani. Nell'alto Medioevo è ricordata Aqua viva come ròcca o castello; questo fu forse fondato nell'età carolingia e servì di rifugio ai fuggiaschi di Truentum, e perciò fu nucleo murato conteso tra Ascoli e Fermo: da esso derivarono gli Acquaviva duchi Atri. La ròcca (sec. IX) è ancora in parte conservata. Interessante la chiesa romanica di S. Rocco (sec. XIII). patria dello storico Amedeo Crivellucci (morto nel 1904) e dell'architetto Luigi Crivellucci (morto nel 1922).