GALLICO, ACIDO
. S'indica con questo nome l'acido 3-4-5-triossi-benzoico perché si può ricavare dalle galle di quercia. Si ritrova libero nel sommacco, nel tè cinese e in molte altre piante. Si può facilmente preparare dal tannino per riscaldamento con acido solforico diluito, oppure, come praticò per la prima volta K.W. Scheele nel 1786, per azione di certe muffe, quali l'Aspergillus niger.
L'acido gallico cristallizza dall'acqua bollente in aghi splendenti che fondono sopra 220° decomponendosi; si scioglie facilmente nell'acqua a caldo e poco a freddo; è poco solubile nell'etere. Per distillazione secca o anche per riscaldamento con anilina a 120° oppure con glicerina a 200° si decompone in pirogallolo e CO2
In soluzione alcalina si ossida facilmente con l'ossigeno dell'aria. Riduce il liquido di Fehling e le soluzioni dei sali di oro. La sua soluzione acquosa si colora in blu scuro con cloruro ferrico. In soluzione acquosa non da precipitato con le soluzioni di gelatina (differenza dall'acido tannico). Per riscaldamento con acido solforico concentrato si trasforma in esaossi-antrachinone (Acido rufigallico). Serve per preparare questa e anche altre sostanze coloranti artificiali (Bruno d'antracene, Antragallolo, Gallocianina, ecc.), oppure alcune qualità d' inchiostri.
Farmacologia. - L'acido gallico non coagula l'albumina. Si assorbe rapidamente e s'elimina lentamente con l'urina. È tossico e a dosi elevate può produrre la morte con rallentamento progressivo del respiro, indebolimento e aritmia del cuore. Per le sue proprietȧ stittiche è stato proposto come astringente locale e anche raccomandato nella nefrite e nelle emorragie renali e vescicali. La dose terapeutica è di gr. 0,50-1 nelle 24 ore. La sua efficacia è discutibile: oggi è quasi abbandonato. Più usati sono i suoi derivati fra cui il gallato basico di bismuto o dermatolo, usato nella cura delle ferite, nell'eczema, nella balanite, nell'intertrigine come polvere antisettica, disseccante e atta a favorire la formazione delle granulazioni; l'ossiiodogallato di bismuto o airolo che in forma di polvere o di pasta ha gli stessi usi del dematolo; la combinazione dell'etere metilico dell'acido gallico con l'ossido di bismuto detta iodogallicina, inoltre il gallobromol, il gallanol e altri composti (v. bismuto).