FULMINICO, ACIDO
. Da quando Luke Howard scoprì nel 1799 il fulminato di mercurio (v. detonanti, capsule), numerose ricerche furono eseguite per chiarire la costituzione dell'acido da cui questo sale deriva. J. Liebig mostrò la sua isomeria con l'acido cianico HCNO. Diverse formule furono proposte per esso: più nota è la formula di F. A. Kekulé NO2−CH2−CN (nitro-acetonitrile) che per lungo tempo è stata riferita dai trattati. Nel 1912 J. U. Nef, fondandosi sopra nuovi fatti sperimentali, ha proposto per l'acido fulminico la formula C=NOH col carbonio bivalente, secondo la quale sarebbe da considerarsi come l'ossima dell'ossido di carbonio (carbilossima). L'acido fulminico libero non è mai stato per ora isolato: si conosce in soluzione a bassa temperatura. Anche in soluzione eterea si polimerizza rapidamente. Quando si cerca d'isolare l'acido fulminico, trattando il fulminato di mercurio con HCl, si decompone subito formando idrossilammina e acido formico: si ammette che, come prodotto intermedio, si formi la cloroformil-ossima ClHC=NOH. Con diversi procedimenti sono stati ottenuti dall'acido fulminico diversi polimeri ai quali fu dato il nome di acido fulminurico, acido isofulminurico, acido metafulminurico, ecc. Alla conoscenza della loro costituzione portarono un notevole contributo le ricerche di C. Ulpiani (1912).