BENEDETTI, Achille
Nato a Marsala il 15 apr. 1881, da Filippo e da Albina Buschi, esordì nel giornalismo a 17 anni, come redattore della Lombardia di Milano e corrispondente del Nuovo Fanfulla di Roma. Fu poi redattore della Patria di Roma e redattore capo della Gazzetta dell'Emilia di Bologna (1900-19o4). Nel 1904 fu chiamato da A. Bergamini al Giornale d'Italia, dove rimase fino al 1928.
Durante i venticinque anni di permanenza in quel giornale, il B. fu in diversi periodi redattore parlamentare, inviato speciale, corrispondente di guerra, e seppe conquistarsi una assai vasta notorietà. Firmò anche con lo pseudonimo di "Sicanus", o con la sigla "Aben". Notevole risonanza ebbe una sua intervista al conte Gentiloni, presidente dell'Unione elettorale cattolica, al tempo del famoso patto elettorale con Giolitti (cfr. Giornale d'Italia, 8 nov. 1913). Ma del B. - in quegli anni - si ricordano soprattutto le corrispondenze della guerra italo-turca e poi delle guerre balcaniche. Nell'ottobre 1912, in Albania, partecipò con l'esercito montenegrino all'assedio di Scutari.
Allorché nel maggio 1915 l'Italia intervenne nel conflitto mondiale, il B. iniziò una lunga serie di corrispondenze dal fronte: per più di tre anni riferì quotidianamente al Giornale d'Italia sugli avvenimenti ai quali assisteva, riuscendo quasi sempre ad evitare quegli accenti retorici che si sogliono generalmente rimproverare ai corrispondenti italiani durante la grande guerra. Si ricordi d'altra parte che il B. partecipò personalmente a numerosi combattimenti guadagnandosi, nel 1916 e nel 1917, due medaglie d'argento. Nel 1925-26 si recò in Marocco, da dove inviò numerose corrispondenze sulla campagna condotta dai Francesi contro 'Abd El Krim.
Dal 1928 al 1943 il B. fece parte della redazione del Corriere della Sera. Anche in questo giornale pubblicò numerose corrispondenze, specialmente al tempo della guerra civile spagnola e della guerra d'Etiopia.
Il B. fu amministratore della Cassa Pia dell'Associazione della Stampa italiana e consigliere nazionale della Federazione della Stampa. Morì a Roma il 7 gennaio del 1951.
Opere: La Dalmazia alla vigilia della nostra guerra, Roma 1916; La conquista di Gorizia, Firenze 1916; Cronache di guerra, Milano 1929; I soldati di Cristo (con i missionari nel mondo), Roma 1930; Per gli italiani della Tunisia (polemiche giornalistiche), Roma 1934; Africa senza cacce. Dal Sahara al Ciad. (Interessi italiani nell'Africa equatoriale), Milano 1935; La guerra equatoriale, con l'armata del Maresciallo Graziani, ibid. 1936; Italiani in Spagna, Roma 1939, scritti del B. ed altri; Celebrazione salernitana del cinquantenario della "Dante", Salerno 1939, con la collaborazione del B. ed altri; La cronaca delle radiose giornate. Lo sbarco a Trieste, in Trieste e la Venezia Giulia, Roma 1951, pp. 175-182.
Bibl.: Chi è?, Roma 1928, ad vocem; Ibid., Roma 1948, ad vocem; L. Lodi, Giornalisti, Bari 1930, pp. 138, 193; Annuario della stampa italiana, Bologna 1934, pp. 442 s.; A. B. si è spento ieri, in Il Giorn. d'Italia, 9 genn. 1951.